martedì 27 novembre 2012

L'attimo che fugge


Più di 800 mila chilometri, 60 volte il diametro terrestre: tanto misura il filamento solare che vedete fluttuare (con un colore più scuro) sopra la superficie della nostra stella. A "catturare" il fenomeno con tempismo perfetto, sono state le telecamere agli ultravioletti del Solar Dynamics Observatory(SDO), il telescopio della Nasa incaricato di studiare il Sole . Immortalare un simile fenomeno con precisione non è impresa da poco: i filamenti - getti di gas più freddi rispetto al plasma sottostante, sollevati dai campi magnetici del sole  sono molto instabili.  
[E. I.]

SCOPERTO IL GENE DELLA SOCIALITÀ.

È genetica la predisposizione alla socievolezza In merito all’argomento “genetica”, è stato recentemente scoperto che la “comprensione dell’altro”, la fiducia nel prossimo, l’empatia e la capacità di essere premurosi dipendono sì da fattori ambientali, ma anche e soprattutto da fattori genetici.
Gli studi compiuti dimostrano come anche lievi variazioni genetiche possano avere un effetto tangibile sul comportamento delle persone.
A differenziare l'atteggiamento nei confronti del prossimo sarebbe l’azione dell’ossitocina, l’ormone detto anche “della fiducia”, legato alla riduzione dello stress, all’innamoramento e all’empatia.
Ecco quanto riportato su “Il Sole 24 Ore”: “Scoperto il gene della «comprensione dell'altro»: lo hanno individuato un gruppo di studiosi guidati da Aleksandr Kogan dell'Università di Toronto, secondo cui alcune persone sono fiduciose nel prossimo, sono più empatiche e premurose e si dimostrano più socievoli perché «geneticamente predisposte».

Per diminuirsi di numero si aumentano di numero ....Intelligente no???

Quelle 90 poltrone in più per tagliare i parlamentari Primo sì a un ddl per eleggere una commissione di riforma della Costituzione. Con stipendi da deputati: indennità incluse

ROMA - L'ultimo a rammaricarsi pubblicamente è stato Gianfranco Fini: «Abbiamo perso una grande occasione. La politica non ha capito che si doveva fare di più, per esempio con il taglio dei parlamentari».
Dichiarazione di due mesi fa, quando il presidente della Camera certo ignorava l'esistenza di un'ipotesi suggestiva.
Cioè che le politiche di marzo ci potrebbero regalare un numero di eletti addirittura superiore a quello attuale: 1.035 anziché 945. Novanta poltrone in più. Non è uno scherzo.
È quello che stabilisce un disegno di legge approvato a razzo dalla commissione Affari costituzionali del Senato con l'unica opposizione dell'Italia dei valori, il cui rappresentante Francesco «Pancho» Pardi ha invano cercato di demolirlo, e subito fiondato in Aula dove giovedì ha rischiato di essere ratificato al volo.
Che cosa dice? Prevede semplicemente l'elezione a suffragio universale di una commissione Costituente che dovrebbe occuparsi della revisione della seconda parte della Carta costituzionale. Ne dovrebbero far parte novanta persone, che non potrebbero ricoprire altri incarichi elettivi, come quello di parlamentare o consigliere regionale. Con il risultato inevitabile di far crescere, sia pure per un solo anno (tanto dovrebbe durare l'incarico) il numero delle poltrone. A loro saranno affidati interventi come il taglio dei parlamentari, l'abolizione del bicameralismo perfetto, i poteri del presidente della Repubblica... Il tutto mentre nei cassetti di Palazzo Madama giacciono proposte di legge a bizzeffe sugli stessi argomenti. Sulla riduzione del numero dei parlamentari si era perfino raggiunto un accordo fra tutti i partiti: 508 deputati e 254 senatori. Poi la cosa era sfumata. Dunque il Parlamento non riesce a tagliare il numero degli eletti, pure in presenza di un accordo, poi però riesce a istituire a tempo di record, guarda caso, una commissione di novanta membri che deve provvedere al taglio. Il disegno di legge è frutto dell'unificazione di numerose proposte variamente datate. E destinate probabilmente a sonnecchiare fino al termine della legislatura se il leader dell'Api Francesco Rutelli, autore di una di esse e relatore insieme a Pasquale Viespoli (prima Pdl, poi Fli, quindi Responsabile), non le avesse improvvisamente rianimate chiedendo e ottenendo il primo agosto scorso la corsia preferenziale della procedura d'urgenza. Che ha però conosciuto un intoppo ieri quando è mancato il numero legale. Se ne riparlerà la prossima settimana, e non si può escludere il moltiplicarsi dei mal di pancia, finora piuttosto isolati. Anche perché c'è la questione dei soldi. Questa commissione Costituente avrà infatti un costo che dovrà essere coperto, in parti uguali, dalla Camera e dal Senato. E lo stipendio dei Novanta? «Il trattamento economico dei membri della commissione Costituente è pari a quello dei membri della Camera dei deputati, ivi comprese le indennità accessorie», hanno proposto Luciana Sbarbati e il suo collega Giampiero D'Alia. Il conto? Una ventina di milioni in un anno. Per fare una riforma che, come ha ricordato Pardi, secondo l'articolo 138 della Costituzione è invece compito del Parlamento. Un po' caruccio di questi tempi, no? di Sergio Rizzo Fonte. Corriere della sera

Avon, Estee Lauder e Mary Kay NON SONO cruelty-free.



La PETA ha smascherato Avon, Estee Lauder e Mary Kay che pagavano laboratori di sperimentazione su animali in Cina.
Mentre si dichiaravano cruelty-free.
Il tema della sperimentazione animale è particolarmente scottante, e lo è ulteriormente da quando i mass media hanno puntato l’attenzione sull’allevamento di Green Hill, a Montichiari in provincia di Brescia, dove si trovavano cani di razza beagle e venivano spediti in vari laboratori di vivisezione d’Europa.
Così la gente, considerando la maggiore informazione su questo campo, ha cominciato probabilmente a prestare più attenzione anche alle famose marche di cosmetici cruelty-free, ossia non testati su animali.
E la lista di questi brand, per quanto non sia massiccia come dovrebbe, diventa comunque sempre più corposa.
Ma cosa succede se un brand si dichiara cruelty-free e non lo è?
E’ così che la PETA (People for Ethical Treatment of Animals) ha denunciato tre famosissime ditte produttrici di cosmetici che, fingendosi ‘animal-friendly’, andavano invece a pagare segretamente laboratori cinesi per testare alcune sostanze su animali.
Le tre marche incriminate sono...

 Avon,      Estee Lauder     Mary Kay.


Il motivo di tale inganno risiederebbe nel fatto che in Cina si possono mettere sul mercato solo cosmetici testati su animali, per cui, per non perdere clienti cinesi, hanno deciso di perdere di credibilità.

Almeno da quando la PETA li ha smascherati.
La più famosa associazione animalista, così, non solo ha invitato tutti a boicottare questi tre colossi, ma ha anche sovvenzionato con 33 mila dollari i tecnici dell’Institute for in Vitro Science (un laboratorio americano) per recarsi in Cina e insegnare le tecniche sostitutive di sperimentazione che, ricordiamo, non solo evitano inutili torture agli animali (il Draize test, ad esempio, consiste nell’instillazione di sostanze spesso infiammanti e nocive negli occhi degli animali, che così spesso rischiano anche la soppressione), ma sono anche più attendibili per ciò che riguarda le possibili reazioni dermatologiche umane. Per fortuna, nonostante il pessimo esempio di Avon, Estee Lauder e Mary Kay, c’è anche chi ha rifiutato di vendere i suoi prodotti in Cina per evitare i test su animali, come l’americana NYX cosmetics. Chi desidera avere info sui test su animali, può consultare questa pagina.. 
di lavocedeiconigli.it, dove non solo è spiegato come riconoscere i prodotti cruelty-free, ma vi sono anche numerosi link che riportano le liste positive e negative di prodotti.

http://attualissimo.it/la-peta-smaschera-3-colossi-in-cosmetica-si-fingevano-cruelty-free/#ixzz2DMCGgJ5C

Credo e rispetto


Io non credo al concetto del male assoluto e tutte le entità a lui attribuite nel tempo dalla storia.
Credo piuttosto che nessuno debba mai cercare il potere attraverso, o per mezzo, della sofferenza altrui;
Credo che per lo stesso principio non si debba trarre nessun beneficio personale che possa esser frutto di una negazione inflitta ad un altro essere umano;
l’unica forma di male in cui Credo, è quella che si insinua nell’animo umano ogni qualvolta una persona ride dentro di se per la caduta di un altro, essa se non neutralizzata in tempo, continua a nutrirsi e a crescere, intossicando nel profondo;
Credo nella pienezza della Vita, volta alla continua evoluzione, nonché allo sviluppo della coscienza, che ci consenta di dare un senso positivo al nostro ruolo in questo pianeta che ci ospita;
Infine Credo e rispetto,  tutte quelle persone che si adoperano ad inseguire la saggezza, dividendo la loro conoscenza, nonché mettendola al servizio di ogni essere umano, con l’umiltà di chi non si erge al di sopra degli altri e continua a ‘camminare’ tra la gente.

Anna Biason

Gli uccelli migratori captano il nord magnetico


L'istinto non c'entra. Probabilmente la chiave della straordinaria capacità di orientamento degli uccelli migratori è racchiusa nei loro occhi. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Oldenburg, in Germania, ha infatti individuato un legame anatomico tra le strutture nervose coinvolte nella percezione visiva (retina e talamo) e quella deputata all'orientamento: un'area cerebrale chiamata "Cluster N", nota per essere la sola che si attiva durante la navigazione in volo. L'evidenza supporta fortemente l'ipotesi che gli uccelli migratori siano in grado di "vedere" il nord magnetico. Del resto, precedenti studi avevano già supposto che il campo magnetico terrestre potesse agire sulla sensibilità degli occhi dei volatili grazie alla presenza, nella loro retina, di un gran numero di criptocromi. Tali fotorecettori generano le cosiddette coppie radicaliche, strutture elettroniche sensibili ai campi magnetici, che permetterebbero agli uccelli di percepire questi ultimi come vere e proprie sensazioni visive. 

Le furbate

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16263
Per vedere passare mouse per evidenziare su scritto 
Clicca con il tasto destro per andare alla pagina del video


Striscia la Notizia documenta la possibilità di votare più volte alle primarie del Centrosinistra Questa sera Striscia la Notizia documenta come nonostante i controlli sia stato possibile votare per tre volte al primo turno delle primarie del Centrosinistra. A titolo esemplificativo, il nostro falso elettore, che ha dato le sue preferenze al Gabibbo per non inficiare l'esito del voto, ha votato in tre sezioni milanesi differenti, pur dichiarando apertamente che nessuna di queste era la sua sezione elettorale (come previsto dal regolamento per queste votazioni).

La tomba di Giulietta Capuleti

In una cripta situata sotto l'ex convento dei Francescani a Verona, un edificio appena fuori le mura, si può visitare quella che la leggenda moderna indica come la tomba di Giulietta Capuleti, la protagonista femminile del dramma d'amore di W.Shakespeare,Giulietta e Romeo

Il mistero piace a tutti, almeno un po', ma quando alla base si parte con una plateale leggenda, come può esserci qualcosa di vero nella storia di questa tomba? Andiamo a vedere! Ma che cosa? Un sarcofago vuoto! Che esercita un fascino incredibile su milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo, perché storie come quelle di Giulietta hanno da sempre sprigionato un potere ammaliante.Testimonianza ne siano le miriadi di scritte, ovunque sparse, sui muretti, sulle colonne d'entrata alla 'camera sepolcrale', sugli scalini, sulle pareti anche oltre le scale esterne...Scritte di innamorati che disegnano cuori, trafitti o meno, nomi, date, frasi bene augurali, iniziali...Una valanga inquantificabile di scritte che se fino a qualche tempo fa venivano quanto meno vietate da cartelli, oggi sono a quanto pare permesse.Anzi forse hanno anche la benedizione dei gestori del sito, che devono aver visto in questa pratica una componente pittoresca, caratteristica, complementare del luogo, che piace probabilmente a chi viene in visita, si sofferma a leggere e forse, di soppiatto, appioppa pure la propria firma! Ma sì, una più una meno...anche perché qui di antico non è che vi sia molto,a parte il sarcofago.La cripta non è una vera cripta, ma un locale che fu riadattato a tale funzione per rendere tutta la scenografia maggiormente suggestiva. Lo scopo è perfettamente riuscito. E' normale.Troppo il richiamo, e stuzzicanti i cartelli che  indicano con una freccia 'tomba di Giulietta' di là, a destra, a sinistra, dritto! Dopo aver visitato le belle sale restaurate e aver visto la sala più bella, affrescata con motivi mitologici di divinità dell'Olimpo greco, adibita oggi a matrimoni civili , si giunge finalmente nuovamente al pian terreno, dove si deve uscire, percorrere un vialetto ,dove c'era l'antico chiostro di cui resta poco, e scendere da una scaletta nella camera ipogea.Tutto in stile romanzesco, ma ci vuole.Come sarebbe stato ritrovarsi il sepolcro della Capuleti in un'anonima stanzetta del secondo piano, magari affrescata di bianco da poco? Un vero orrore! No, decisamente meglio la...cripta.

Il complesso che fu dei frati Francescani, databile al XIII secolo, cadde in rovina e nell'Ottocento vi si trovavano le Franceschine.
 Erano loro che aprivano lo sgangherato cancello per accogliere coloro che, avendone 'sentito parlare', venivano a Verona per visitare quello che era additato come il sarcofago di Giulietta, morta suicida per amore.


 A quel tempo esso si trovava nell'orto del convento, soggetto a tutte le intemperie. Non era il sarcofago di Giulietta, nessuno sa a chi fosse appartenuto, forse è di epoca romana, ma è un vero avello; molto probabile che sia stato impiegato con altra funzione lungo i secoli (abbeveratoio, finanche, non sarebbe l'unico caso). Molti personaggi illustri capitarono nella città attirati dalla leggenda, lasciandosene invaghire, come successe a Byron, il famoso scrittore inglese, il quale non resistette dal prenderne un pezzettino per farne dono a figlia e nipoti.Dame di nobile lignaggio ne prelevarono schegge per farle incastonare in monili d'oro da indossare come talismani d'amore; uomini e donne di diversa cultura vennero in visita, chi lamentandosi per come veniva tenuto, chi restandone affascinato e commosso.Tra l'altro, a pensarci bene, fu il periodo storico noto come Romanticismo a scatenare il desiderio di ritrovare i frammenti di storie come questa.

Le Franceschine nel 1848 se ne andarono e il complesso, avello compreso, vennero abbandonati a se stessi.La Congregazione di Carità si mise una mano sul cuore e decise di ridonare all'ex monastero un aspetto più decoroso, e pose il sarcofago almeno al riparo, sotto l'arcata del chiostro.Nel 1910 si collocò un'erma di Shakespeare, e nei decenni successivi si pensò a dare maggior risalto a quel manufatto che ormai era popolarmente noto come sarcofago di Giulietta. C'era nell'aria un vago progetto di costituire un Museo Shakespeariano, dato che la città di Verona vantava i luoghi descritti dal celebre drammaturgo anglosassone. Doveva anche nascere una "Società del museo Giulietta e Romeo" che si sarebbe assunta l'onere e l'onore di "raccogliere, conservare, esporre ed illustrare in uno speciale museo tutto quanto nel campo delle lettere, dei costumi, e delle arti belle ha avuto ed abbia riferimento alla leggendaria vicenda degli amori di Giulietta e Romeo". Si sarebbero tenuti molti eventi per divulgare il tutto, ma senza scopo di lucro:il ricavato sarebbe servito per la manutenzione del museo.Niente di male.Ma non se ne fece nulla. All'inizio degli anni '30 la Metro Goldwin Mayer, la celeberrima Casa Cinematografica americana sbarcò a Verona, intenzionata a girare un film sulla storia di Romeo e Giulietta. L'allora direttore del musei veronesi, Antonio Avena, venne scelto come consulente dei cineasti hollywoodiani. Il film non venne però mai girato a Verona e le scene che si vedono nella pellicola-uscita nel 1936 con la regia del compianto G.Cukor -sono neanche troppo ben fatti rimescolamenti di luoghi realmente esistenti nella città. Comunque il pregio fu che per Verona cominciò l'assalto di gente che voleva vedere i luoghi dei due sfortunati innamorati che il film aveva riportato alla ribalta, un intrigante stimolo per gli innamorati d'ogni età.
Antonio Avena, occhio di lince, capì che se avesse ricostruito una degna tomba della Giulietta, avrebbe fatto centro. Così fece:non voleva disattendere le aspettative dei turisti! La Soprintendenza gli diede il benestare ed egli ripulì due vani sotterranei, che erano forse adibiti a cantina, trasformandoli in una 'cripta'. Dopo la seconda guerra mondiale, l'ex-convento francescano era ulteriormente danneggiato. L'Avena propose un progetto di miglioramento di accesso al chiostro, per poter agevolare i turisti alla visita della tomba. Anche perché, sia detto, la città di Vicenza stava ringalluzzendo in merito al fatto che Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti avrebbero potuto in realtà avere la loro vera dimora proprio lì, nei Castelli di Montecchio Maggiore.

Si doveva quindi fare qualcosa anche a Verona per rivalorizzare il sito che custodiva la tomba di Giulietta.

 Ecco come un mito fu trasformato in una realtà. Che oggi conta su un numero incalcolabile di turisti, poiché il sepolcro della Capuleti è quasi sempre compreso nei classici tour di visita, sia italiani che stranieri. La scenografia che è stata ricostruita per conferire al luogo un' adeguata ambientazione è veramente da applauso. L'atmosfera non sa di artefatto, i dettagli sono ben congegnati. Viene da chiedersi se in fondo in fondo sia vero che questa non sia la tomba di Giulietta!


Fonte :duepassinelmistero

La meravigliosa Dalmazia

Corno dorato Isola di Brac Croazia
Rovinj
Krka Parco nazionale
Cascate di Plitvice
Arcipelago delle Kornati
Scorcio di Trogir città medioevale

Budda seduto

Sull'altopiano di Ngong Ping, in Lantau Island, la più vasta isola di Hong Kong, sorge imponente la statua del Big Buddha, detta Tian Tan Buddha di Hong Kong. L'opera, completamente realizzata in bronzo, è stata collocata nei pressi del Monastero di Po Lin, un centro buddista
E' l'unico luogo in cui è possibile ammirare la più grande scultura del Buddha seduto: il Tian Tan Buddha di Hong Kong.
La statua di bronzo raggiunge un'altezza di 34 metri e pesa circa 250 tonnellate.
I visitatori possono raggiungere il Buddha attraverso una scalinata di oltre 240 gradini oppure percorrendo una stradina che, serpeggiando, porta fino in cima.
E' grande l'espressione di serenità che traspare dal volto del Buddha, La base su cui poggia il monumento ricorda il Tempio del Cielo a Pechino. Intorno alla statua sono poste sei piccole sculture che simboleggiano alcuni principi della religione buddista tra cui la carità, la saggezza e la meditazione.
L'interno del tempio



La costruzione del Monastero di Po
Lin,risale agli inizi del 1900,