sabato 10 novembre 2012

Le carrozze del Quirinale

Appena insediato al Quirinale Vittorio Emanuele II, primo re dell'Italia unita,una delle preoccupazioni del Ministero della Real Casa, fu quella di ricavare nell'antico palazzo dei papi degli spazi sufficienti a contenere cavalli, carrozze e corredi di scuderia.
 La vita della numerosa corte sabauda necessitava di ampi apparati di scuderia, indispensabili sia per le attività quotidiane che per le occasioni di rappresentanza, e le scuderie fatte costruire su piazza del Quirinale dai papi nel Settecento non erano sufficienti a contenere tutto l'occorrente. Si decise allora di edificare un grande fabbricato a forma di "L" che venisse a delimitare l'intero confine nord-occidentale del complesso del Quirinale; la costruzione - oggi detta "Fabbricato Cipolla" dal nome dell'architetto - era abbastanza vasta da poter contenere le scuderie, una pagliara, gallerie per i finimenti ed il vestiario, una rotonda da utilizzare come maneggio, centoventisei stanze per il personale, rimesse per le carrozze. Ancora oggi parte di questo fabbricato ospita l'antica Galleria dei Finimenti e delle Livree, un Gabinetto Storico con i corredi di scuderia più preziosi, l'ufficio del Grande Scudiere (il funzionario regio che si occupava di questo importante settore della vita di corte), le carrozze

. Le carrozze in uso alla corte furono in massima parte realizzate alla fine dell'Ottocento da ditte specializzate. Fanno eccezione solo quattro berline piemontesi e tre del Granducato di Toscana. Le quattro carrozze piemontesi sono i pezzi più antichi e pregiati della collezione del Quirinale, spesso utilizzati nelle occasioni più importanti della storia sabauda: un berlingotto del 1789 con la cassa verniciata in oro e dipinta; una berlina del 1817 detta degli sposi perché utilizzata in occasione delle nozze di Vittorio Emanuele II; un'altra berlina del 1817 la cui cassa è completamente dipinta con le storie dell'eroe greco Telemaco alla ricerca del padre Ulisse; l'Egiziana, costruita per il carnevale torinese del 1819 ma in seguito, tinteggiati in nero gli originari fondi color avorio, utilizzata per i solenni trasporti funebri dei sovrani sabaudi. Risalgono all'inizio dell'Ottocento, precisamente al 1821-22, anche due delle tre carrozze provenienti dal Granducato di Toscana, più semplici e sobrie però rispetto alla straordinaria fastosità e originalità dei quattro splendidi esemplari piemontesi. Tra le 105 carrozze della collezione del Quirinale vale la pena ricordare ancora alcune berline di gala e gran gala prodotte a Milano per Vittorio Emanuele II, vetture coperte o scoperte destinate al servizio privato del re o dei funzionari di corte, vetture per la campagna, carrozzine per bambini, calessini da pony, una piccola berlina in stile rococò donata al principe di Napoli fanciullo, il futuro Vittorio Emanuele III. Berlina di gran gala detta “Telemaco”, 1817








Berlina di gran gala detta “Egiziana”, 1819
Berlina di gran gala detta “di Maria Teresa” o “degli Sposi”, 1817

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