lunedì 19 novembre 2012
Il deserto bianco
Candido. Come nessuno immagina il Sahara.
Il suo fascino sta tutto qui. Nell'apparire all'improvviso, dopo infiniti banchi di sabbia color ocra e nere rocce vulcaniche. Un miracolo geologico fatto di pilastri calcarei e monoliti gessosi che, grazie al lavorìo del vento, prende forme di uomini, animali, funghi, fiori. Difficile descrivere il Deserto Bianco, immensa fetta di Sahara egiziano che si estende tra le oasi di Bahariya e Farafra, fino a lambire Siwa a nord e il territorio libico a ovest, collegando le brulle lande del Deserto Occidentale con il Grande Mare di Sabbia. Le sue dune sono interrotte da placche bianchissime formatesi dopo il ritiro di laghi e di paludi che, fino a 5mila anni fa, bagnavano questa regione. Sì perché qui c'era la savana, si cacciavano le gazzelle e vivevano i leoni. Oggi la sabbia copre una civiltà primordiale scivolata nell'oblio attraverso i secoli. E nelle valli, in passato letto di enormi fiumi, il terreno è disseminato ora da miliardi di pietre scavate dal vento e da conchiglie fossili.
Ma il Deserto Bianco nasconde molte altre storie. Come non ricordare l'epopea delle spedizioni del passato: le fatiche di esploratori come Gerhard Rohlfs, salvato nel 1874 da due giorni di pioggia mentre cercava di raggiungere Siwa, e del conte ungherese László Ede Almásy, il Paziente inglesecinematografico che, dal 1929 al 1941, scorrazzò tra queste dune. Entrambi alla ricerca, sempre vana, dell'oasi scomparsa di Zarzora. Da qui ha preso le mosse la civiltà egizia, fiorita poi lungo le rive del Nilo. E da qui è passato Alessandro il Grande, dopo aver conquistato l'Egitto (331 a.C.) e fondato Alessandria. La sua meta era Siwa, dove consultò l'oracolo di Amon, il Dio della Vita: gli disse che egli era figlio di Zeus e che avrebbe dominato il mondo. Dopo di lui arrivò la regina Cleopatra. Forse veniva da Tebe, e chissà se il suo Antonio la aspettava proprio a Siwa, quando l'oasi era ricca e potente. Già inclusa nel regno di Ramesse III (1184-1153 a.C.) fu per secoli capoluogo del deserto, un'ultima frontiera faraonica.
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