venerdì 23 novembre 2012

Il caleidoscopio

Il caleidoscopio (dal greco καλειδοσκοπεω) è uno strumento che si serve di specchi e frammenti di vetro o plastica colorati, per creare infinite strutture simmetriche. Di solito è un semplice tubo di cartone con all'interno una serie di specchi (almeno due) posti nel senso della lunghezza del tubo; nella parte anteriore, separati da un vetro rotondo trasparente, sono inseriti dei frammenti di vetro colorato diversi per forma e colore. Un vetro smerigliato chiude il tubo nella parte anteriore. La parola fa riferimento alla lingua greca e significa letteralmente "vedere bello". Appoggiando un occhio a un'estremità (come fosse un cannocchiale) e ruotando l'altra estremità (o tutto il tubo nei modelli più economici), si possono vedere delle figure interessanti simmetriche, formate dall'immagine diretta più quelle create dalle riflessioni degli specchi; le figure cambiano continuamente senza mai ripetersi.
Sia che il tubo contenga due o tre specchi, di solito sono montati in modo da formare angoli di 60°; se gli specchi sono tre, formano un triangolo equilatero. Se gli specchi sono due, l'immagine risultante per l'occhio dell'osservatore ha la forma che ricorda un fiore a sei petali; di questi sei settori uno è la vista diretta dei pezzetti di vetro mentre gli altri cinque sono immagini riflesse. Se gli specchi sono tre le immagini possono essere molte di più; il loro numero dipende dal numero di riflessioni multiple che si hanno lungo gli specchi. Ciò dipende dalla lunghezza del tubo ma anche dalla qualità delle superfici; se gli specchi sono scadenti sono ben visibili solo le riflessioni principali.

Oltre al caleidoscopio "classico" sopra menzionato, sono stati inventati anche altri accorgimenti e varianti per rendere le immagini ancora più insolite: I frammenti di vetro sono immersi in olio; Al posto del vetro frontale smerigliato c'è una lente che trasforma lo strumento in una specie di cannocchiale. L'immagine proveniente dall'esterno sostituisce i pezzi di vetro; può essere presente una lente sferica più piccola per deformare parte dell'immagine: in questo caso lo strumento prende il nome di taumascopio. Gli specchi non sono paralleli ma rastremati a un'estremità; Sono introdotti due filtri polarizzatori; uno vicino all'occhio e l'altro sul vetro smerigliato; Al posto dei pezzetti di vetro ci sono dei LED pilotati da un apposito circuito elettronico.

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