sabato 10 novembre 2012

Castello di Tures


Narra la leggenda che lo spirito senza pace di Margarete von Taufers abiti ancora le antiche sale, ricordando ai visitatori il suo infelice, struggente amore per un giovane di basso lignaggio, assassinato il giorno delle loro nozze per l’imperioso volere della famiglia von Taufers. Da quel giorno Margarete pianse per sette anni il proprio amato, prima di ricongiungersi a lui allo scoccare del settimo anniversario gettandosi dalla finestra.

Il castello di Tures è uno dei castelli più belli e grandi di tutto il Tirolo. La sua posizione è senza dubbio magnifica: alto sopra il paese, in una postazione dominante davanti all'imponente panorama delle vette dolomitiche. In passato i sovrani di Tures appartenevano ad una stirpe molto potente nel Tirolo; erano degni di essere paragonati ai Conti del Tirolo e di Appiano oppure di ognuno dei Baroni di Wangen. Furono nominati per la prima volta nel 1130 e si estinsero nel 1340. Il castello di Tures apparteneva a questa stirpe già a partire dal 1315. In seguito si succedettero diversi casati, fino a quando il castello non andò in rovina. All'inizio del ventesimo secolo fu restaurato da Ludwig Lobmayr e dopo il 1945 fu nuovamente restaurato sotto l'amministrazione di Hieronymus Gassner. Nel 1977 l'Istituto dei Castelli dell'Alto Adige entrò in suo possesso. La sezione romanica del castello è originaria del periodo dei Signori di Tures, mentre quella gotica risale al tempo dei Vescovi di Bressanone. "Der Bergfried", la considerevole torre abitabile con le doppie finestre ad arco e la cappella del castello in stile romanico risalgono al primo periodo di costruzione (Tredicesimo secolo). Successivamente, dopo il 1500 il castello venne ampliato con nuovi e complicati portoni, parti abitabili, cammini di ronda, due ponti levatoi, granai, un pittoresco chiosco ed infine con delle cisterne. Oggi un terzo della costruzione è accessibile al pubblico.

Poiché il castello non è mai stato esposto ad attacchi e devastazioni, i suppellettili si sono conservati quasi completamente integri. Il castello possiede 64 locali ben arredati, i quali in parte sono dotati di stufa di maiolica. Ventiquattro di essi sono rivestiti con legno di cembro.






















Nella cappella si trovano delle opere d'arte romaniche e gotiche, fra le quali quelle di Pacher-Fresken. Ritratti di famiglie sudtirolesi, splendidi armadi risalenti all'età gotica e rinascimentale, armamenti ed una grande biblioteca danno l'impressione di quella che era la vita nel castello. Oltre a ciò i visitatori possono ammirare la sala delle udienze, alla cui colonna di mezzo venivano legati gli imputati durante il dibattimento, la sala da pranzo, la stanza del cappellano, la torre con la camera di tortura, la prigione, la cappella, l'armeria, la stanza principesca ed infine la sala dei cavalieri. Tra i locali più affascinanti c'è senza dubbio la biblioteca, con i suoi magnifici ed elaborati soffitti a cassettoni, con le sue splendide librerie e con la sua stufa di maiolica.

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