venerdì 26 ottobre 2012

Un amore senza tempo

Romeo e Giulietta
I nomi delle due famiglie in lotta erano già noti nel Trecento, inserite da Dante nella sua Commedia (Purgatorio, VI, 105). Solo i Montecchi sono originari di Verona, i Capuleti provengono invece da Brescia, anche se si trovano a Verona fino agli anni della permanenza di Dante. Nella attuale casa di Giulietta, dove, tra l'altro, la loro presenza è testimoniata dallo stemma del cappello sulla chiave di volta dell'arco di entrata al cortile dell'edificio duecentesco. Non ci sono notizie di lotte tra Capuleti e Montecchi, mentre questi ultimi hanno portato avanti per molto tempo una lotta sanguinosa contro i guelfi. Le notizie sui Montecchi vengono dopo che furono banditi dalla città da Cangrande della Scala, dopo aver tentato un complotto contro di lui. Il contesto storico in Dante non fa riferimento alle vicende dell'amore contrariato tra gli amanti di queste famiglie, che non vi appaiono, ma parla delle due famiglie, commiserandole, dato che erano famiglie «già tristi». La lotta tra le due famiglie ha come motivazione la contrapposizione tra Guelfi e Ghibellini
La novella di Bandello fu tradotta in francese da Pierre Boaistuau (1559), che a sua volta venne tradotto in inglese, sia in prosa (da William Painter nel suo Palace of Pleasure, 1567) che in versi: il poema narrativo Tragicall Historye of Romeus and Juliet, scritto nel 1562 da Arthur Brooke fu infine la fonte primaria del Romeo and Juliet shakespeariano.
La rielaborazione shakespeariana La modifica sostanziale che Shakespeare introdusse nella vicenda, più che le azioni e i fatti, riguarda la moralità e il significato assegnato alla storia. Gli amanti «sfortunati e disonesti» descritti da Brooke diventarono personaggi archetipici dell'amore tragico, riflettendo allo stesso tempo la crisi del mondo culturale e sociale dell'epoca, in cui il Principe e la Chiesa non riescono più ad imporre l'ordine (materiale e spirituale). Nella versione di Boaistiau ancora si condannava apertamente l'unione tra Romeo e Giulietta, colpevoli di avere ascoltato i loro istinti voltando le spalle ai sentimenti delle loro famiglie e l'ordine sociale a cui tutti debbono conformarsi.

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