martedì 16 ottobre 2012

Se questa la chiamano arte devo riverede tutte le mie convinzioni

Cercando in rete notizie di questo “artista” ho trovato queste parole: “Damien Hirst è considerato il capofila di un fenomeno artistico che a partire dagli ultimi anni Ottanta vede l’arte britannica al centro della scena internazionale. Un artista che con il suo lavoro ha lasciato importanti eredità al settore artistico contemporaneo riuscendo ad influenzarne i meccanismi che ancora oggi lo regolano.” Le sue opere
.Ne è un esempio l’apparente insensatezza del ciclo vitale di un essere vivente in A Thousand Years, dove nugoli di mosche nascono, vivono e trovano la morte all’interno dell’opera stessa.”
Tra le sue (opere) ci sono vasche contenenti tassidermie di animali, addirittura uno squalo in formaldeide.
Ma l’autore non si ferma ancora dopo il ciclo vitale delle mosche ora anche quello delle farfalle, si chiama In and Out of Love, l’installazione alla Tate di una stanza senza finestre in cui gli insetti nascono, prosperano e muoiono dentro al museo londinese. E di nuovo gli animalisti protestano, a sostegno della “Rspca”, l’associazione britannica a difesa degli animali, ci sono i numeri: 9000 farfalle morte in 23 settimane di esposizione.
sono ali staccate alle farfalle
Apparentemente sembra un’opera davvero fantastica, che consente di immergersi totalmente nella natura, trasmettendo emozioni intense e particolari. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia. Infatti i piccoli insetti non sono stati affatto tutelati e, a causa dei visitatori, molti di loro venivano uccisi. Molte sono state calpestate, altre sono morte perché i visitatori se le scrollavano di dosso. Di conseguenza ogni settimana si è dovuto provvedere a rimpiazzare le farfalle morte, introducendone altre 400. Se consideriamo che la mostra è durata 23 settimane, i calcoli riescono piuttosto facili: si è trattato di 9.000 farfalle morte. Sul caso sono intervenute le associazioni animaliste, che hanno attaccato l’artista.

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