sabato 6 ottobre 2012

Myxomiceti

Myxomiceti dal greco “myxa”= muco, mucillagine e “myketes”= funghi, esemplare di Fuligo septicada cui il nome popolare di funghi mucillaginosi
Se ne ritrovano descrizioni scientifiche fin dal 1600, dove vengono classificati come “funghi”; nel 1800 vengono posti in un gruppo a sé stante, i “Myxomycetes”, anche se sempre all'interno del regno dei funghi (Fungi). Per alcuni studiosi, trattandosi di esseri che in alcuni stadi della vita assumono caratteristiche animali mentre in altri quelle di funghi, meriterebbero di essere collocati in un regno a sé stante, i Mycetozoa. Attualmente sono collocati, sempre con il nome di Mycetozoa, come sottogruppo all'interno del phylum degli Amoebozoa. Ma non è ancora detta l'ultima parola... Gli “slime molds” nascono infatti da una spora, come i funghi; da questa spora si sviluppa una cellula ameboide, dotata di flagelli per la deambulazione; quando due di queste amebe si fondono si forma una cellula che può arrivare ad avere anche migliaia di nuclei, detta plasmodio, che forma una massa gelatinosa in grado di muoversi in cerca di cibo. Se le condizioni ambientali sono adatte tale massa produce dei corpi fruttiferi nei quali maturano le spore.
questo slime è il diffuso Physarum polycephalum Il plasmodio può formare un'unica massa anche di 50 metri quadrati, e il suo movimento può raggiungere diversi centimetri all'ora, a seconda della disponibilità di cibo. Si cibano di vegetazione marcescente, batteri, funghi e altri slime. Vivono in luoghi umidi, nei boschi e nelle foreste, su letti di foglie, nel sottobosco, su tronchi caduti. Incredibile ma vero vi sono studi, come quello riportato nell'articolo “Intelligence: Maze-Solving by an Amoeboid Organism,” di Toshiyuki Nakagaki, Hiroyasu Yamada e Ágota Tóth, pubblicato su Nature, vol. 407, settembre 2000, p. 470, in cui uno “slime”, il comune Physarum polycephalum, riesce ad orientarsi in un labirinto, facendo così concorrenza ai topi da laboratorio.

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