martedì 9 ottobre 2012
La misteriosa cultura di Ban Chiang
Spesso l’archeologia incappa in oggetti e manufatti enigmatici associati a culture altrettanto anonime e misteriose da non trovare la benché minima traccia neanche nei più importanti libri di storia. Di culture perdute, avvolte nella nebbia della leggenda, se ne contano a migliaia, diffuse, come sappiamo, in tutto il mondo. Una di queste culture è quella di Ban Chiang, fiorita in Thailandia, in tempi antichi. Uno dei quesiti alla base di questa ricerca è: lo stagno giunse in Italia dalla Mesopotamia, ma da quale popolo lo ereditarono questi ultimi? Forse dall'est, da Oriente. Da questo punto inizia la storia di Ban Chiang. Durante dei lavori nella Thailandia nord-occidentale presso il villaggio di Ban Chiang, lavori che avevano come scopo la costruzione di una strada, vennero ritrovati vasi di una bellezza unica, appartenenti appunto a una cultura ignota e dimenticata.
Nel corso dei lavori di scavo vennero alla luce lance di bronzo lavorate con stagno. A questo punto non vi erano più dubbi: gli antichi Thailandesi fornirono lo stagno ai Mesopotamici! Risolto l’enigma. Si continuarono gli scavi in quest’area e vennero trovati manufatti ancor più sorprendenti.
Il centro di quella civiltà si estendeva per 300 km di diametro. Si scoprì inoltre che quella cultura lavorava già il ferro, 5000 anni prima degli europei! Creava ceramiche e vasi in terracotta, ma eccelleva soprattutto nella lavorazioni di metalli.
La cultura di Ban Chiang venne fatta risalire al 7000 a.C. e, come ci dice l’archeologo Americano Chet Gorman, scomparve improvvisamente, senza lasciare alcuna traccia, come del resto molte altre culture enigmatiche del pianeta! Si trattava di una cultura evoluta, precedente addirittura agli Egizi, che secondo gli studiosi sorsero solo 4000 anni più tardi, ovvero, nel 3000 a.C. Se si tratta di una civiltà così importante, perché se ne parla così poco? Come acquisirono le loro abilità tecniche gli antichi Thailandesi? Furono forse esseri di altri mondi a fornire agli abitanti di Ban Chiang le conoscenze adeguate, utili alla lavorazione dei metalli? Oppure, si tratta solo di una fantasia? Se erano realmente così avanzati, potrebbero essere stati successori di una cultura ancora più antica? Eredi della cultura di Mu forse, vista la vicinanza con l’Oceano Pacifico. A tal proposito, ricordiamo le numerose leggende asiatiche che vogliono gli abitanti di Mu rifugiarsi sul continente per dare vita alle civiltà storiche, quella tibetana, khmer, che potremmo considerare in qualche modo collegate alle leggende su Agharti/Shamballa; oppure, Khara Khota, la civiltà di Mohenjo-Daro. Le colonie della scomparsa isola-continente di Mu sopravvissero, in parte proprio grazie alla scienza dei loro padri, ma molte cognizioni dovettero andar perdute. Si dovette entrare in una sorta di antico medioevo, un’età di mezzo, che però servì come base per la nascita dei grandi imperi storici: quello degli Egizi, dei Sumeri, dei Babilonesi etc. Fantasticare fa parte della natura umana, specialmente quando antichi reperti, inspiegabili, ce lo permettono. Ma siamo ancora molto lontani dall’avere un quadro chiaro di questa misteriosa antichità dimenticata. Le civiltà senza storia, che continuamente andiamo a scoprire, custodiscono con gelosia i loro segreti, e non ci permettono di svelarli. Ci troviamo di fronte a pezzi sbiaditi di un grande e immenso mosaico.Solo con l’impegno e i sacrifici, magari un giorno potremmo finalmente trovare tutti i pezzi del quadro e giungere finalmente all’immagine completa, alla verità sul nostro intrigante passato!
PASQUALE ARCIUOLO
Nessun commento:
Posta un commento