giovedì 25 ottobre 2012

Il Salar de Uyuni (Bolivia)

(© Stuart Westmorland/Corbis)

 Una volta qui erano tutti…laghi. Certo, bisogna andare indietro di almeno 40.000 anni, ma durante il Pleistocene il Salar de Uyuni – la più grande distesa di sale esistente sulla Terra – faceva parte del gigantesco lago Minchin, oggi prosciugato. Siamo sull’altopiano della Bolivia, a 3650 metri di quota, su una delle più grandi riserve al mondo di minerali rari. Il Salar de Uyuni non è infatti solo una sconfinata salina da oltre 12.000 kmq, ma anche il più importante giacimento al mondo di Litio, Potassio, Boro e Magnesio. I numeri di questa miniera a cielo aperto sono impressionanti: si stima che contenga oltre 10.000 miliardi di tonnellate di sale che formano 11 strati di spessore compreso tra i 2 e gli 11 metri. Lo strato più superficiale è alto in media oltre 10 metri. Si tratta di uno dei luoghi più estremi e pericolosi del mondo: la sua superficie è punteggiata dagli ojos de salar, buche dalle quali fuoriesce l’acqua sottostante che, in particolari condizioni di luce, diventano praticamente invisibili non lasciando scampo a chi vi finisce dentro. Il governo boliviano stima che il Salar de Uyuni rappresenti il 43% delle riserve mondiali di litio, minerale indispensabile per la produzione di batterie ricaricabili 


 Rebecca Mantovani

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