lunedì 15 ottobre 2012

IL CUBISMO
Tre dei dipinti più emblematici del XX secolo vennero concepiti a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, ma godettero di ben diversa fortuna critica. «Les demoiselles d’Avignon» di Picasso, 1907, e il «Nu bleu» di Matisse, realizzato lo stesso anno e il Bacio di Klimt 1908 Una delle più note avanguardie pittoriche della prima decade del Novecento è stato certamente il Cubismo il cui anno di nascita si fa risalire al 1907, anno in cui Pablo Picasso dipinse il quadro Les demoiselles d'Avignon. Inizialmente, il cubismo si rifece all'arte primitiva accogliendone in special modo la tendenza concettuale e l'attitudine per una forma d'espressione astratta. Successivamente invece, cifra propria di questa avanguardia pittorica divenne la simultaneità di prospettive, la compresenza di figure ed oggetti tutti posti sullo stesso piano e la scomposizione geometrica di uno stesso soggetto in più parti smembrate. Fra i tre artisti sicuramente i due più di spicco furono Matisse e Picasso. Nota è la loro rivalità (un gioco irresistibile)S'influenzarono l'un l'altro «Nessuno ha mai guardato i quadri di Matisse più attentamente di me, e nessuno ha guardato i miei più attentamente di lui», ammise Picasso. Picasso e Matisse sono due poli dell' anima, l' acido e il basico della pittura, Questa partita a rimpiattino tra i due durerà apertamente una decina d'anni. Picasso continuerà a succhiare spunti a Matisse, ma a riproporli stravolti, come se dicesse: ecco come dovevi fare. Solo alla morte di Matisse, nel 1954, potrà rubare, finalmente libero, forme e soggetti: «Quando Matisse morì mi lasciò le odalische in eredità». Dirà infatti: «E questa è la mia idea d' Oriente, benché non ci sia mai stato». Come mostrano i celebri collages, che ricopierà quasi impunemente, Picasso non avrà più bisogno di competere. Gustav Klimt è il pittore più rappresentativo dell'art nouveau. Partito da una formazione artistica ancora tradizionale, diviene uno dei massimi esponenti della secessione viennese. In lui prevalgono il simbolo, l'evocazione della realtà, piuttosto che la sua rappresentazione; la linea elegante, morbida e sinuosa, la bidimensionalità delle forme, l'accostamento sapiente dei colori, il preziosismo, in una fusione e in un assorbimento delle più svariate componenti, che vanno dalla conoscenza dei mosaici di Ravenna (fulgore e divisionismo cromatico, superamento della realtà, assenza di volumetria) fino alle più recenti acquisizioni artistiche (simbolismo, decadentismo) e psicoanalitiche (l'espressione dell'inconscio attraverso il segno pittorico). Ma l'arte di Klimt non è tutta o soltanto espressione di un mondo interiore morbosamente angosciato, come appare in molte sue opere: egli è capace di rendere anche l'ultima magica poesia di un bel paesaggio o la forza interiore che emana dai visi di alcuni ritratti femminili.
 Les demoiselles d'Avignon
 il «Nu bleu» 



 il Bacio

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