venerdì 26 ottobre 2012
Hobbiton : un libro trasformato in realtà
Se siete appassionati de "Il Signore degli Anelli", preparate le valigie, si parte per la Nuova Zelanda. Tra i dolci pendii di Matamata, nel nord dell'isola, un libro si è trasformato in realtà: è qui che si trova Hobbiton, tradotta in italiano con Hobbiville, precisamente nella fattoria della famiglia Alexander, dove "la Contea" in cui tutti abbiamo sognato di vivere almeno una volta nella vita, terra rigogliosa e amata dal suo popolo, si trova fedelmente riprodotta in ogni dettaglio. Nessuna costruzione "moderna", solo il silenzio di un paesaggio incantato e i suoi prati curati accolgono chi la visita, insieme a 17 "smial", le casette in stile Hobbit, realizzate per le riprese del film Lo Hobbit. A designare questi luoghi incantevoli la patria degli Hobbit, "popolo allegro e spensierato" che portava "vestiti di colori vivaci, preferendo il giallo ed il verde", è stato Peter Jackson. In loro, sorvolandoli un giorno con un elicottero mentre cercava il set perfetto per il suo film, Il Signore degli Anelli, trovò tutto quello che Tolkien descriveva nei suoi libri.
Le casette sono costruzioni vere e permanenti, in modo che sia possibile visitare sempre quanto visto sul grande schermo, consegnando il set quasi all'eternità. Mancano solo quel tipetto sedentario, a cui piace dormire, fumare la pipa e fare anelli di fumo, di Bilbo e "il portatore dell'Unico Anello", Frodo Baggins. Ma a Hobbiton non rimane difficile immaginarseli. Anche per questo è diventata un'importantissima attrazione aperta ai turisti, in cui passeggiare sul Pontelagolungo o trastullarsi nel giardino della festa.
Hobbiton non è, però, disabitata. Secondo quanto raccontato dal blog recyclart a impossessarsi di questi luoghi tanto fantastici quanto reali è stato un gruppetto di pecore, che devono aver trovato nelle deliziose casette hobbit sotto le colline il loro ambiente ideale, fresco d'estate e caldo in inverno.
Anche per loro "la Contea" è diventata un vero e proprio paradiso. E, considerando il profondo legame tra gli hobbit e la natura, siamo sicuri che sarebbe stati felici di accogliere questi dolci e soffici ovini.
Roberta Ragni
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