venerdì 26 ottobre 2012
Doriforo di Policleto
Il Doriforo di Policleto, oggi conservato al Museo Archeologico di Napoli, è una copia di età romana di una statua greca creata intorno al 445 a. C.
La statua fu ritrovata nel 1797 nella Palestra Sannitica di Pompei, realizzata nel II sec. a. C., luogo in cui si allenavano gli atleti. Siamo a conoscenza del Doriforo di Policleto e delle sue altre opere grazie a Plinio il Vecchio, che visse tra il 23 ed il 79 d. C., egli nella sua “Storia Naturale” narra dell’esistenza del maestro. Policleto, allievo di Agelada, era uno scultore greco di Argo, la cui attività si pone tra il 460 e il 420 a. C.
L’identificazione del Doriforo di Policleto nella statua di Napoli, fu suggerita per la prima volta dallo studioso tedesco Karl Friederichs, il quale asserì che si trattava di una copia romana da un originale greco in bronzo databile al 450-440 a.C.
Lo stesso archeologo sostenne che la statua rappresentasse l’eroe Achille.
Descrizione delle statua
La statua è stata realizzata da Policleto seguendo un schema ben preciso per dare armonia alle varie parti che la compongono. L’artista nella creazione della statua usa la tecnica del chiasmo, che segue lo schema a X. Tale tecnica prevede la costruzione del corpo seguendo il ritmo incrociato, che fa apparire la figura dinamica ed equilibrata.
La gamba destra è tesa in contrapposizione alla spalla sinistra che invece è in tensione, la gamba sinistra è piegata in opposizione alla spalla destra che è abbassata. L’arco del bacino è inclinato verso la gamba piegata e sioppone al movimento delle spalle.
Il corpo è sinuoso e sembra muoversi in modo naturale, infatti il bacino è leggermente piegato sul lato sinistro per accompagnare il movimento della gamba, continuando a salire, le spalle seguono questo movimento infatti quella destra è leggermente più in alto di quella opposta, inoltre il corpo compie un sinuoso movimento ad S che gli conferisce morbidezza.
Policleto vuole realizzare un corpo perfetto, perciò si basa su reali figure umane, in particolare su atleti olimpici. I suoi studi sul corpo umano diedero vita ad un trattato conosciuto con il nome Canone, ma che andò perduto.
La statua rappresenta un giovane che tiene con il braccio sinistro una lancia e uno scudo, nella mano sinistra una spada ancora nel fodero, mentre cammina e quest’atto è mostrato dalla flessione della gamba sinistra.
Il Doriforo è una delle opere antiche più replicate infatti vennero realizzate molte copie. La più nota è sicuramente quella conservata la Museo Archeologico di Napoli
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