venerdì 17 dicembre 2021

Ballysaggartmore Towers: la storia delle rovine più singolari d’Irlanda


 Girovagando per l’Irlanda è facile trovare antiche strutture abbandonate: castelli, cimiteri e abbazie la fanno da padroni, nel verde delle campagne irlandesi. Uno degli edifici più particolari che è possibile trovare nell’Isola di Smeraldo è un insieme di torri alle porte di Lismore, nella contea di Waterford: le Ballysaggartmore Towers. Il loro nome deriva dal vicino villaggio di Ballysaggart.

Queste torri fanno parte di una categoria architettonica che, in inglese, viene definita “folly”. Le follies sono costruzioni solitarie, che svettano in mezzo alle campagne come sovrani decaduti. Solitamente, una folly ha uno stile molto eccentrico e funge per lo più da decorazione.

Le Ballysaggartmore Towers non fanno eccezione: furono costruite nel 1834 da Arthur Keily-Ussher, un proprietario terriero anglo-irlandese, tenutario di poco più 8000 acri di terreno proprio dove sorgono queste torri.


Il motivo della costruzione di queste torri è presto detto: il fratello di Elizabeth Keily-Ussher, moglie di Arthur, aveva preso dimora a Strancally Castle, una residenza maestosa sul confine tra la contea di Waterford e quella di Cork.

 Si narra che la moglie di Arthur fosse molto invidiosa della cognata, che viveva in quel castello così lussuoso. 

Pare che Arthur Keily-Ussher spendesse molti soldi per far felice la moglie, che alla fine lo convinse a costruire una residenza che battesse in ricchezza e maestosità quella di Strancally Castle.

Fu così che, intorno al 1830, cominciarono i lavori per la costruzione del castello.

È importante notare che le Ballysaggartmore Towers non costituiscono la residenza effettiva: se andrete a visitarle, vedrete che sono grandi, ma non abbastanza da poter contenere una famiglia con tutta la servitù. 

Si trattava, infatti, delle logge di accesso, che dovevano essere mastodontiche per impressionare gli ospiti. Non a caso, il complesso di torri è diviso in due parti, attualmente collegate tra loro da un sentiero percorribile a piedi in circa 20 minuti.


Era prevista la costruzione di una villa enorme, anche se, pare, di fattura molto più semplice rispetto alle Ballysaggartmore Towers, progettate peraltro dal giardiniere al servizio dei Keily-Ussher. Tuttavia, la storia ebbe altri piani.

Il costo delle logge fu un duro colpo per la famiglia Keily-Ussher. 

Il prezzo per la costruzione era altissimo e, inoltre, pare che Arthur fosse uno sfruttatore che si approfittava dei fittavoli che non potevano pagargli l’affitto.

 Di conseguenza, perse molte delle sue entrate, dal momento che diversi fittavoli scelsero di lasciare la zona.

 Il colpo finale alle sue finanze fu inferto dalla Grande Carestia del 1845, che mise il punto ai sogni di gloria della famiglia Keily-Ussher.

 La dinastia non si estinse con Arthur, ma proseguì nei suoi figli e discendenti. L’ultimo di cui si abbia notizia è morto nel 2003 nell’Ontario, in Canada. Tuttavia, Arthur fu costretto a vendere il terreno su cui aveva costruito le Ballysaggartmore Towers che, pare, passarono di famiglia in famiglia fino agli anni Settanta del Novecento, quando vennero definitivamente abbandonate.

Attualmente, di quell’ambizioso progetto, rimangono le torri, che segnano l’ingresso in una folta foresta dall’aspetto fiabesco.

Fonte: vanillamagazine

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