martedì 1 dicembre 2020

La scienza svela cosa si nasconde dietro 2 Mummie scoperte nel 1615


 Circa 2.000 anni fa tre persone morirono e vennero mummificate, finendo poi sepolte nella necropoli di Saqqara.

 Due delle mummie vennero scoperte nell’ormai lontano 1615, mentre un’altra, quella di una ragazza, è stata svelata in epoca più recente.

 I loro volti furono dipinti nelle assi di legno che ricoprivano la mummia, similmente ai ritratti del Fayyum, e ci mostrano l’aspetto dei defunti quando erano ancora in vita.

Grazie alla tomografia computerizzata, ovvero a una TAC su corpi ormai antichissimi, sono emersi particolari interessanti riguardo le mummie, particolari inimmaginabili sino a quando non sono stati svelati.


Tutte e tre le mummie risalivano all’epoca romana dell’Egitto, fra il 30 a.C. e il 395 a.C., e avevano età simili tra loro:

  • Tra i 30 e 40 anni la donna, alta 151 centimetri
  • Tra i 25 e 30 anni l’uomo, alto 164 centimetri
  • Tra i 17 e 19 anni la ragazza, alta 156 centimetri

Stephanie Zesch, antropologa ed egittologa tedesca, spiega: “E’ probabile che a nessuna di queste mummie siano stato rimossi il cervello e gli organi interni. Siamo sicuri che i loro corpi si siano preservati e siano riusciti a sopravvivere fino a oggi grazie a una semplice tecnica di disidratazione, dove si utilizzava il natron (un particolare tipo sale)”.


L’ipotesi della mummificazione per disidratazione e della non asportazione degli organi è confermata dalla mummia della ragazza, che presenta sia un tumore benigno alla spina dorsale sia residui dei suoi organi.

 Gli adulti non presentano tracce così evidenti di organi e tessuti organici, e di loro sono ormai rimaste soltanto le ossa.

Le tre persone sepolte inoltre dovevano essere membri abbienti della società, perché portavano con sé collane e monete d’oro e diversi altri gioielli.


Le mummie dei due adulti furono scoperte nel 1615 da un compositore italiano, Pietro della Valle (1586-1652), che si trovava a passare dall’Egitto durante il pellegrinaggio verso la terra santa.


A Saqqara scoprì questi corpi e decise di portarli con sé in Europa, a Roma, precisamente, considerando la scoperta come un miracolo legato al suo viaggio. Gli Europei dell’epoca videro, per la prima volta, dei ritratti appartenenti a delle mummie morte nel periodo romano dell’Antico Egitto. I reperti passarono di mano in mano sino a giungere in Germania, dove sono state infine analizzate e da dove abbiamo scoperto (alcuni) dei loro segreti.

Fonte: vanillamagazine.it



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