venerdì 28 febbraio 2020
La storia dei funghi giganti della Val Maira
Si chiamano Ciciu del Villar e sono delle vere e proprie sculture morfologiche ad opera della natura.
A guardare il loro aspetto non stupisce l’appellativo di funghi giganti che in molti hanno scelto per descriverli.
La forma di questi ammassi di pietra infatti richiama proprio quella di un fungo grandissimo con un capello fatto di gneiss, la roccia metamorfica più comune al mondo, mentre i gambi sono composti da terra e altre pietre.
Il termine Ciciu proviene dal dialetto piemontese che sta ad indicare i fantocci.
Passeggiare in Val Maira, proprio tra le sculture di roccia è un’esperienza unica data dal fatto che i Ciuci conservano storie e infinte leggende.
Secondo i racconti popolari infatti i funghi giganti sarebbero nati a causa di un incantesimo e questi massi di notte di trasformerebbero in Masche, le streghe della tradizione popolare piemontese.
C’è un’altra storia però che racconta le origine dei Ciciu ed è legata a San Costanzo, il martire che morì durante la persecuzione dei cristiani ad opera dell’imperatore Diocleziano nell’anno 303 d.C.
La tradizione vuole che il Santo, in fuga dai soldati romani, si rifugiò in questo bosco e per proteggere trasformò i 100 soldati in pietra.
Storicamente parlando invece, la nascita dei funghi giganti di Val Maira affonda le sue origini in epoca antica, esattamente all’ultima era glaciale.
Sarebbe stato infatti lo scioglimento dei ghiacciati a portare a valle un’enorme massa di detriti che depositati uno sull’altro avrebbero creato gli steli dei Ciciu.
Invece a causa di frane e terremoti, avvenuti sul monte San Bernando, grandi pietre sarebbero scivolate a valle fino coprire i detriti ammassati: il risultato è quello che appare oggi, delle sculture morfologiche.
La storia, le leggenda e la bellezza di questi funghi giganti hanno fatto si che nel 1989 la regione Piemonte istituisse la Riserva Naturale di Val Maira che si estende su una superficie di oltre 60 ettari nel comune di Villa San Costanzo ed è visitabile tutti i giorni.
Fonte: siviaggia.it
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