lunedì 9 dicembre 2019

In Abruzzo c’è un luogo più bello della Cappella degli Scrovegni


La chiamano la “Cappella Sistina d’Abruzzo”. 
Date le dimensioni, c’è chi la paragona alla Cappella degli Scrovegni a Padova. 

Pochi ne conoscono l’esistenza, eppure è di grandissima importanza, per diversi motivi. 
 Questa splendida chiesetta che domina l’altopiano di Navelli e che si nasconde tra i monti di Bominaco, un piccolissimo borgo che conta meno di cento abitanti, frazione di Caporciano, in provincia dell’Aquila, nasconde un vero e proprio tesoro. 


 Si tratta dell’Oratorio di San Pellegrino, con l’annessa Abbazia di Santa Maria Assunta. 
Sono ciò che resta di un complesso monastico medievale che comprendeva anche un castello, iniziato a costruire nel XII secolo, e una torre cilindrica, oggi ancora visibile.

 L’Oratorio offre un incredibile contrasto tra la struttura esterna piuttosto anonima e l’interno, caratterizzato da un’esplosione di colori data dagli affreschi che ancora conserva e che sono stati restaurati proprio di recente.
 Secondo alcune ipotesi sarebbe addirittura legata al passaggio, da questa parti, di Carlo Magno.
 Fu comunque rifatta dall’abate Teodino nel 1263.


Chi ha la fortuna di entrare in questo luogo resta letteralmente a bocca aperta. Le pareti e le volte sono completamente affrescate con episodi tratti dal Vangelo, l’infanzia di Cristo, la Passione, il Giudizio Finale e alcuni episodi della vita di San Pellegrino.

 Gli affreschi rappresentano uno dei più antichi calendari monastici, con le personificazioni dei mesi. 
A ogni mese sono dedicate due vignette in cui sono riportati il segno zodiacale, la corrispondente fase lunare, una figura allegorica che rappresenta il mese e i giorni contrassegnati dalle lettere dell’alfabeto (e non da numeri).


A separare la zona destinata ai pellegrini da quella dei monaci sono due transenne di marmo scolpite con l’immagine di un drago e di un grifone e l’iscrizione che ricorda Teodino e la data del 1263. Questi affreschi di scuola abruzzese risalenti al XIII secolo sono fra i più vasti e integri complessi pittorici dell’epoca.


A prendersi cura di questo sito di grande importanza storico-artistica sono alcuni custodi che, da decenni, guidano turisti e visitatori alla scoperta della “Cappella Sistina d’Abruzzo”. 

 Fonte: siviaggia.it

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