venerdì 3 marzo 2017
Levriero afgano, il cane nobile dalla storia millenaria
Secondo la leggenda, due esemplari di levriero afgano, ebbero l’onore di salire nientemeno che sull’arca di Noè!
Miti a parte, quella di questa razza è una storia sicuramente antichissima e misteriosa. Basti pensare che, in un graffito risalente al 2000 a.C., appare la raffigurazione di un cane molto simile all’attuale levriero afgano.
Si reputa che il progenitore della attuale razza, sia giunto assieme alle popolazioni indoeuropee, intente a formare un regno nelle zone settentrionali dell’attuale Afghanistan.
Inizialmente selezionati come cani da caccia, ebbero un forte impatto nell’alta nobiltà, sia per le loro grandi doti di cacciatori, che per la grande capacità di convivere con l’uomo senza esserne dipendente.
È strano pensare che una razza dalla storia millenaria, sia stata conosciuta in Europa solo nel 1800.
In quel periodo, infatti, le forze colonizzatrici Britanniche, giunsero nelle remote regioni dell’Asia e dell’India.
Fu così che conobbero il levriero afgano, portandolo successivamente nelle regioni europee e lavorando a uno standard che potesse definirne l’allevamento.
Nel 1925 vediamo presentata la stesura definitiva di questa razza. All’oggi è un cane particolarmente conosciuto e, tuttavia, poco allevato e acquistato.
I motivi sono da riscontrarsi nelle particolari cure di cui necessita, del carattere a prima impressione freddo e infine per il costo.
Basti pensare che un cucciolo di questa razza potrebbe arrivare a costare 7.000€!
Nel complesso da un’impressione di eleganza, potenza e grandissima nobiltà (leggasi: snob come pochi).
Il corpo è snello e muscoloso, tipicamente da levriero.
Gli arti sono dritti e dalla ossatura abbastanza possente.
La testa è anch’essa tipicamente “levriera”, con cranio e muso lunghi, lo stop è leggero e l’occipite è piuttosto prominente.
Gli occhi sono quasi triangolari e obliqui, lo sguardo è esotico e vagamente orientale.
Le orecchie sono attaccate basse, aderenti e arretrate.
La coda è abbastanza lunga, attaccata alta e dalla tipica forma ad anello sulla punta.
Il pelo è inconfondibile, lungo e fine su quasi tutto il corpo, si accorcia nelle zone del retro-spalla e sulla sella. Il pelo sulla testa è lungo dalla fronte, e forma il tipico ciuffo. Corto sul muso.
Sono accettati tutti i colori del manto.
La taglia ideale si aggira attorno ai 68-74 cm per i maschi e 63-69 cm per le femmine.
Chiunque veda un levriero afgano a passeggio con il proprietario, ha subito l’impressione di vedere un nobile re, con il suo fedele suddito al seguito (attenzione, il suddito è l’umano).
Il portamento elegante, il pelo lungo e setoso, lo sguardo nobile e distaccato non posso far pensare ad altro.
Questa razza da l’impressione di essere molto snob, ma non è solo un’impressione, lo è e basta!
Questo non deve però far pensare a questo cane in modo negativo, infatti è in grado di molta dolcezza e tenerezza nei confronti del proprio umano. Mantiene tuttavia un gelido distacco con gli estranei.
Non è in grado di compiere gesti plateali e se dovesse farvi capire che qualcosa non va, lo farà con lo sdegno, dandovi le spalle e ignorandovi completamente (fidatevi, brucia più di mille abbai). Non va dimenticata la sua antica origine di cacciatore, che andrà assecondata con lunghe passeggiate e un po’ di movimento.
Non è un cane che soffre di “dipendenza” nei confronti del proprietario, dimostrerà tuttavia una forte stima e amore.
Solo con queste due prerogative si riuscirà ad intraprendere un percorso di collaborazione, il levriero afgano ripone la sua fiducia solo nelle persone che stima davvero.
Fonte rivistanatura.com
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