domenica 23 febbraio 2014

Ciclo di Saros



Un Saros è un periodo di 18,03 anni (223 mesi sinodici) al termine del quale si ripetono le stesse eclissi lunari e solari.
Durante un Saros avvengono 29 eclissi di Luna e 41 eclissi di Sole; siccome la Terra ruota di circa 120º in 8 ore (18 anni, 11 giorni e 8 ore) la stessa eclissi si ripeterà in una località diversa al termine di ogni ciclo.
Le eclissi di Sole avvengono nel periodo di novilunio cioè quando Sole - Luna - Terra sono allineati ed i piani orbitali si intersecano.
Il piano dove la Luna gira attorno alla Terra è inclinato di circa 5º rispetto a quello dell'orbita che la Terra compie attorno al Sole e quindi l'eclisse si verifica con Luna nuova nei punti di intersezione delle due orbite.
In Europa l'ultima eclisse totale di Sole avvenne l'11 agosto 1999 ed il numero del ciclo era il 145, e la prossima avverrà il 21 agosto 2017 (però visibile negli Stati Uniti d'America).
Van Den Bergh cominciò a prendere visione delle eclissi e cominciò a numerare i cicli a partire dall'anno -2872; quelli attivi ora vanno dal numero 117 al 155 ed il prossimo a cessare sarà il 117 con l'eclisse del 3 agosto 2054 ed il prossimo a nascere sarà il 156 con l'eclisse del 1º luglio 2011.


Cicli di Saros
Questo periodo deriva dalla rivoluzione della Luna attorno alla Terra rispetto al Sole (mese sinodico o delle fasi) uguale a 29,5306 giorni e del periodo di passaggio della Luna stessa nello stesso nodo (mese draconico) pari a 27,2122 giorni.
Si può constatare che dopo 223 rivoluzioni sinodiche la Luna avrà compiuto 242 rivoluzioni draconidi e si sarà riportata circa alla stessa posizione iniziale.
La differenza dei decimali alla lunga, accumulandosi porta che i due corpi si presentano al di fuori dei limiti validi affinché avvenga l'eclisse.
Generalmente la serie dei cicli di Saros inizia con un'eclissi parziale a partire da uno dei poli e successivamente si trasformerà in eclissi totale o eclissi anulare arrivando nei pressi dell'equatore e quindi di nuovo ritornerà parziale procedendo verso il polo opposto, fino a cessare concludendo un ciclo di Saros.
Calcolo del ciclo di Saros La Luna completa la propria orbita attorno alla Terra in 29,53 giorni (mese sinodico); la Luna passa per lo stesso nodo ogni 27,21 giorni (mese draconico); il Sole passa per lo stesso nodo ogni 346,62 giorni (anno draconico); questi periodi hanno la caratteristica di essere tutti divisori di 6585 giorni, perciò 223 mesi sinodici (6585,321 giorni) equivalgono a 242 mesi draconici (6585,357 giorni), quindi circa 19 anni draconici (6585,781 giorni).
Dividendo 6585 per 365 otterremo 18 anni 11 giorni 8 ore; in realtà i giorni saranno 10 se nel periodo saranno inclusi 5 anni bisestili, oppure 12 se gli anni bisestili saranno 3.
Origini
Dal ritrovamento di alcune tavolette di argilla risalenti al 4000 a.C. e da stele babilonesi, si può rimandare la scoperta del ciclo dei Saros ai Caldei circa 2.500 anni fa, i quali si accorsero che la Luna, il Sole e la Terra si ritrovano nella medesima condizione ciclicamente.
Inoltre notarono che una volta avvenuta un'eclissi solare (parziale o totale) la successiva, nel medesimo luogo, si sarebbe verificata dopo 6585 giorni.
Questo numero veniva tramandato in segreto ed era considerato "magico".
Oggi sappiamo che per ripetersi quasi esattamente nei medesimi luoghi, fra ogni eclisse devono passare 3 Saros pari a 54 anni.
Dalla lettura di quegli stessi ritrovamenti si poté inoltre stabilire che il Saros non si protrae illimitatamente ma si conclude dopo un certo periodo di anni. 
Prendendo sempre come fonte di informazione queste tavolette d'argilla, sembra che gli antichi Caldei avessero compilato lunghe liste di osservazioni fatte riguardo alle eclissi lunari e solari, e nella consultazione di questi dati si accorgessero che questi ricorrevano periodicamente, senza d'altra parte avere la minima idea di perché ciò accadesse.
A questi cicli periodici i sacerdoti diedero il nome di Saros cioè "ripetizione" e il numero di anni che intercorreva tra il loro ripetersi venne usato per prevedere la data delle eclissi e ciò conferì loro prestigio e timore reverenziale.

Mappa del sito di Stonehenge
Anche il sito di Stonehenge, circa 2000 anni fa, (come riuscì a datare Norman Lockyer grazie alla ricostruzione della posizione della porta principale e l'allineamento a quel tempo con la direzione del solstizio estivo) e grazie, successivamente, al metodo della misurazione del decadimento del carbonio) altro non era che un misuratore di posizioni degli avvenimenti astronomici presenti e futuri.
In base ad allineamenti dei megaliti, e di appositi marcatori (come potevano essere alcuni bastoni), gli antichi rappresentavano il riferimento dello spostamento della Luna e del Sole.
Così con due riferimenti potevano fissare il punto di contatto delle due relative orbite (i nodi, presso cui si verificavano le eclissi). Quando i riferimenti erano allineati i custodi di questo tempio potevano predire con buona approssimazione l'avvenire delle eclissi.
Dopo le ultime scoperte archeologiche riguardanti alcune scritture trovate sui monumenti dell'America centrale, all'Università del Maryland si è formato un centro dove archeologi ed astronomi lavorando in stretta collaborazione sono arrivati alla deduzione che alcune popolazioni come i Maya, Inca ed Aztechi, riuscirono a determinare con un'ottima precisione i giorni in cui era probabile un'eclisse, arrivando alle stesse conclusioni a cui erano giunti i popoli del Vecchio Mondo.

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