domenica 22 settembre 2013
Amianto -ce n'è ancora molto in Italia e continua a seminare morte
L'asbesto (o amianto) è un insieme di minerali del gruppo degli inosilicati, appartenente alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. In natura è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri contenenti fibre d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie, l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico), e il carcinoma polmonare.
Gli amianti più cancerogeni sono gli anfiboli, fra essi il più temibile è la crocidolite.
Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle.
L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per la coibentazione di edifici, tetti, navi (ad esempio le portaerei classe Clemenceau), treni; come materiale per da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale Eternit) utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, ed inoltre nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d'attrito per i freni di veicoli, guarnizioni), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni.
Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei vini.
Altro uso diffuso era come componente dei ripiani di fondo dei forni per la panificazione.
La prima nazione al mondo a usare cautele contro la natura cancerogena dell'amianto tramite condotti di ventilazione e canali di sfogo fu il Regno Unito nel 1930 a seguito di pionieristici studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori
Nel 1943 la Germania fu la prima nazione a riconoscere il cancro al polmone e il mesotelioma come conseguenza dell'inalazione di asbesto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti. Divieto d'uso in Italia La produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992, ma non la vendita.
La legge n. 257 del 1992,oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all'estrazione e la lavorazione dell'asbesto, è stata la prima ad occuparsi anche dei lavoratori esposti all'amianto. All'art. 13 essa ha introdotto diversi benefici consistenti sostanzialmente in una rivalutazione contributiva del 50% ai fini pensionistici dei periodi lavorativi comportanti un'esposizione al minerale nocivo.
In particolare, tale beneficio è stato previsto: per i lavoratori di cave e miniere di amianto, a prescindere dalla durata dell'esposizione (comma 6);
per i lavoratori che abbiano contratto una malattia professionale asbesto-correlata in riferimento al periodo di comprovata esposizione (comma 7);
per tutti i lavoratori che siano stati esposti per un periodo superiore ai 10 anni (comma 8).
In seguito alla normativa indicata, nel 1995 venne stabilita una procedura amministrativa che vedeva coinvolto l'INAIL per l'accertamento dei presupposti di legge per il riconoscimento dei predetti benefici previdenziali.
In particolare, l'INAIL procedeva all'accertamento dei rischi presso lo stabilimento del datore di lavoro tramite professionisti interni inquadrati nella CONTARP (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione); sulla base degli accertamenti di esposizione e dei curricula professionali dei lavoratori, venivano quindi rilasciati agli stessi gli attestati dell'eventuale periodo di avvenuta esposizione all'amianto.
Tale procedura è stata sostanzialmente confermata con decreto interministeriale del 27 ottobre 2004, adottato ai sensi dell'art. 47 della legge n. 326 del 2003, che ha anche ridotto la rivalutazione contributiva al 25%, e stabilito che il beneficio è utile solo ai fini della misura della pensione e non più, quindi, anche per la maturazione del diritto.
Prima degli anni ottanta, tuttavia, i curricula non erano archiviabili in formato digitale, e nel settore marittimo il cambio di bandiera di molte compagnie è stato causa di difficoltà nel recuperare gli attestati di servizio; inoltre, con la rottamazione delle navi finivano al macero anche gli archivi.
In assenza di un parere rilasciato dai professionisti INAIL, il singolo lavoratore può però incontrare serie difficoltà nel documentare in sede amministrativa la propria esposizione all'amianto, dovendo pertanto ricorrere spesso ad un accertamento giudiziale.
Tuttavia, per effetto delle modifiche introdotte dalla citata legge n. 326 del 2003, la domanda all'INAIL per il rilascio dell'attestato è stata sottoposta ad un termine di decadenza di 180 giorni decorrenti dall'entrata in vigore del citato decreto interministeriale del 27 ottobre 2004, scaduto inutilmente il quale l'azione giudiziaria non è più proponibile.
La salute in Italia si commisura a soldi e se si riesce con una nuova legge a risparmiarli ben venga. A loro le morti premature delle persone interessano poco o niente anzi sono convenienti non pagano più le pensioni, tutto risparmio .
Amianto negli elicotteri delle forze armate,
Mario Mauro ammette: "Impossibile rimozione integrale".
“Non è realistica la prospettiva di una rimozione integrale [dagli elicotteri delle Forze armate] della presenza di amianto”.
Questa la grave conclusione a cui è arrivato il titolare della Difesa Mario Mauro nella sua risposta di stamattina all’interrogazione del deputato M5S Massimo Artini.
Risposta che, spiega il ministro, “verte sui contenuti di un articolo pubblicato sul sito dell’Huffington Post”.
L’amianto – sostiene Mauro alla fine del ragionamento – è del resto presente “ancora in grandi quantità anche nelle fabbriche, negli edifici privati e pubblici, e nell’ambiente”
Testo integrale qui: http://www.huffingtonpost.it/2013/09/20/amianto-elicotteri-forze-armate-mauro_n_3960630.html?utm_hp_ref=italy
Casale Monferrato
l'Eternit hanno distrutto la vita in una città bella e ricca... La gente non poteva immaginare... L'Eternit era un POSTO SICURO... Ci sono stati molti che si sono opposti alla sua chiusura perché non avevano capito... Il mesotelioma pleurico sta in "incubazione" vent'anni e più...poi esplode e ti uccide in un anno...o meno...
TRADATE
Ancora sei edifici pubblici con il tetto in amianto Il Comune ha censito gli stabili e li tiene sotto controllo. Intanto l'amministrazione ha presentato una richiesta di finanziamento al Ministero, da 240mila euro, per bonificare la scuola Rosmini delle Ceppine
E' allarme amianto nel Liceo Scientifico "E.Lussu" di Sant'Antioco in provincia di Cagliari
E l'elenco sarebbe ancora lungo.
Nessun commento:
Posta un commento