mercoledì 22 maggio 2013

Il teatro di Epidauro, il teatro dove si recita senza microfono


Epidauro, una cittadina della regione greca dell'Argolide, vi sono due monumenti principali da vedere: il santuario dedicato ad Asclepio e il teatro, uno dei più belli dell'antichità classica. Il teatro, che ha una capienza di 14.000 persone, è particolarmente famoso per la sua acustica molto buona. E' risaputo infatti che gli spettatori che si trovano nelle file più alte della gradinata del teatro riescono a distinguere in maniera netta la voce degli attori, che parlano a circa 20 metri più in basso, anche se privi di microfono e anche se parlano a voce bassa. Questa acustica è eccezionale a causa della particolare disposizione delle pietre con cui sono state fatte le gradinate, disposte leggermente in obliquo in modo tale da respingere e far risuonare ulteriormente la voce di chi parla sulla scena del teatro. Grazie a questa particolarità il teatro è ancora oggi molto usato per le rappresentazioni teatrali, e ogni anno, dalla metà di giugno alla metà di luglio, si svolge il Festival di Epidauro, in cui è possibile ammirare attori e comici greci recitare, senza microfono, le grandi opere della letteratura greca antica nella stessa lingua e nelle stesse rime in cui esse furono composte, con la luce delle torce che illumina tutto il teatro. Il teatro fu costruito nel IV secolo a.C. da Policleto il Giovane per ospitarvi leAsclepia, una festa panellenica che si svolgeva ogni 4 anni in cui durante la quale si tenevano delle gare di ginnastica e di canto. Il teatro è costituito da un'orchestra circolare di terra battuta di quasi 10 metri di diametro e da una gradinata circolare sita su due livelli, di cui quello inferiore è composto di 32 file, mentre quello superiore di 20 file. La scena del teatro è di pietra ed è dotata di un piano cui si accede da due salite laterali provviste di porte. Particolarmente suggestiva è la cornice naturale in cui il teatro è inserito, una vasta conca sul fianco del monte Kynòrtion, aperta verso la vallata e il santuario.

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