venerdì 19 aprile 2013

Immagini che stringono il cuore

Se si pensa che l'uomo con le sue infrastrutture sta distruggendo il loro habitat e li ha condannati a morte certa.
Tra 20 anni L'artico sarà popolato solo di pozzi di trivellazione ma vuoto di vita

La Shell – non felice di avere distrutto la Nigeria – passa all’Artico con le trivelle nel Chukchi Sea, a 70 miglia dalla riva d’Alaska. Notare le 70 miglia, oltre 110 chilometri.
Dopo mesi e mesi di proteste, problemi e interrogativi irrisolti, finalmente, hanno iniziato, domenica 9 Settembre 2012 con il primo pozzo di petrolio in Artico.
La Shell a lungo non e’ stata giudicata capace di contenere incidenti in caso ce ne fossero e la zona è una delle più critiche del pianeta la casa della più grande concentrazione di nidificazione dell’emisfero settentrionale degli uccelli migratori e uno dei più importanti centri per gli orsi polari, balene e altri animali.
L’amministrazione Obama a febbraio ha approvato il piano della Shell di risposta agli sversamenti di petrolio dalle piattaforme che la multinazionale vuole installare nel Mare di Chukchi, nell’Artico occidentale statunitense,
Il Chukchi, un mare dove vive un decimo della popolazione mondiale di orso polare ed un importante rotta di migrazione per specie di balene in via di estinzione e beluga.

Siamo sul nostro pianeta.
Ognuno di noi è influenzato dalla stato di salute dell'Artico: riflettendo i raggi del sole con i suoi ghiacci, l'Artico determina le condizioni meteorologiche e influisce sulla coltivazione del cibo che mangiamo .
Quindi siamo a rischio anche noi

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