mercoledì 24 aprile 2013
CHAN CHAN: La più grande città di fango del mondo
La pianificazione di Chan Chan, la più grande città pre-ispanica America divenuta patrimonio dell'Unesco nell'anno 1986, testimonianza unica del regno scomparso dei Chimu, è un capolavoro dello spazio abitato in cui ogni edificio, ogni costruzione illustra un ideale politico e sociale improntato alla gerarchica raramente espresso con tanta chiarezza.
Il regno Chimu ha raggiunto il suo apice nel 15° secolo, non molto tempo prima di cadere, come quasi tutte le culture dell’epoca, sotto il dominio degli Incas.
Nel 1470 circa, dopo una lunga guerra, l'Inca Tupac Yupanqui catturò il re Chimu Minchancaman e lo condusse in catene a Cuzco. Dopo la disfatta, il figlio del Re dei Chimu, Chumun Caur governò il regno del nord che era stato sottratto al padre in nome dei nuovi padroni Inca. Solo sessanta anni dopo, all’incirca nel 1535, la città di Chan Chan, che sino ad allora aveva ricoperto la funzione di capitale del regno Chimu, venne abbandonata in favore della nuova capitale fondata a soli 5 km di distanza dai conquistadores spagnoli che nel frattempo erano sbarcati sulle coste, guidati d Pizarro, e che furono favorevolmente accolti e sostenuti come “nuovi padroni” proprio dai Chimu che, ancora colmi di rancore per le passate sconfitte subite, videro nel loro arrivo un’opportunità di liberarsi dal giogo sotto il quale erano stati posti decenni addietro dagli Incas.
La nuova capitale venne denominata “Trujillo”, in onore della città natale di Francisco Pizarro, il conquistador che divenne vicerè del Perù.
Oggi, l’archeologia ci racconta che, intorno al 1200 d.c., la civiltà Chimu ha sostituito la cultura Mochica nello stesso territorio in cui quest'ultima aveva iniziato a svilupparsi nel 4° secolo.
Così come fu in passato, la valle dei Moche divenne nuovamente il centro vitale di un vasto impero che si estese dal Golfo di Guayaquil, nel nord della regione di Paramonga, fin nel sud. In questa zona secca scorreva in un canale naturale lungo 80 km un fiume che venne utilizzato, grazie all’ingegno di questa popolazione, per irrigare tutta la valle tramite un intricato sistema di irrigazione che riuscì a rendere fertile tutta la regione che si estendeva nei dintorni di Chan Chan.Visitando oggi questa regione è difficile immaginare la fertilità che questa riuscì a godere durante il culmine della civiltà Chimu, e ciò rende ancora più grandiosa l’opera che questi riuscirono a realizzare.
Le rovine della monumentale città Chan Chan sono state saccheggiate dai cacciatori di tesori spagnoli e continuano ad esserlo dai moderni tombaroli, gli “huaqueros”, il tutto a dispetto di una legislazione di protezione molto severa che però non riesce a salvaguardare il prezioso patrimonio ancora sepolto nei dintorni del sito.
Un piano semplificato delle rovine è stato redatto tra il 1755 e il 1785 dal pilota spagnolo Baltazar Martinez de Compañón.
Ancora oggi, nonostante le indagini condotte dal 1969 dalla eccellente dalla missione di Harvard diretto da Michael E. Moseley, la mappatura realizzata dal Martinez de Compañón appare essere la più completa, anche perché, in realtà, una vera esplorazione archeologica è appena iniziata. Purtroppo, però, la rapida erosione che colpisce la città di fango è apparentemente inarrestabile e rischia di distruggere in poco tempo il materiale da costruzione particolarmente vulnerabile, gli adobe di fango, con i quali fu eretta la città.
Tutto ciò costituisce un grave ostacolo alla conoscenza approfondita del sito e già molte delle scoperte che gli scavi portarono alla luce in passato sono quasi del tutto scomparse. Ciò che colpisce tutti i visitatori, in realtà, è la dimensione di Chan Chan e l’intensità con cui i suoi regnanti e gli architetti di questi riuscirono a disegnare l'organizzazione del suo spazio urbano che occupa poco meno di 6 km2.
Questa zona comprende nove grandi complessi rettangolari delimitati da alte pareti di terra che sono denominati 'cittadelle' o 'palazzi'. Ciascuna di queste, in realtà, rappresenta un tipo di unità urbana autonoma che comprende in se stessa diversi spazi dal carattere politico, sociale o cerimoniale.
Tra queste costruzioni si trovano, templi, abitazioni, magazzini, cucine, serbatoi, orti, giardini, piattaforme funebri, cimiteri, ecc. Le pareti delle costruzioni sono spesso decorate con bassorilievi di pannocchia e da motivi astratti con soggetti antropomorfi e zoomorfi.
Le attività principali della città di Chan Chan sembrano essere state la lavorazione del legno, la tessitura e la lavorazione di oro e argento.
Una zona più a sud rispetto al centro urbano sembra essere stata usata per l'agricoltura che doveva servire per il sostentamento della città, come testimoniano i resti di un impianto di irrigazione che proprio li è stato ritrovato…. ma anche in questa zona sono stati trovati molti templi, quasi a testimoniare, ancora, che nell’antica civiltà Chimu ogni attività quotidiana non poteva essere svincolata dalle celebrazioni religiose.
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