martedì 2 ottobre 2012

Vaccini antinfluenzali

Il signor Fazio, dovremmo ricordarlo, è stato uno di quegli esponenti di governo che, in quasi tutto il mondo, ha avallato un costosissimo (per l'erario) piano di vaccinazione di massa contro l'influenza suina. Tale piano deciso in base a raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è stato un completo fiasco, dal momento che sulle 24 milioni di dosi di vaccino comprate dallo stato circa 23 milioni sono rimaste inutilizzate. Perché sono rimaste inutilizzate? Perchè molti medici e molti comuni cittadini non si sono fidati della campagna mediatica tesa a fare di una banale influenza un malattia così terribile da giustificare una vaccinazione di massa (nonché l'acquisto di numero scorte di farmaci antivirali di dubbio valore). Perché un ministro della sanità (polacco) ha detto pubblicamente tutte queste cose ed ha impedito che quei vaccini venissero distribuiti in Polonia. Perché molte persone erano stufe di questi continui allarmismi ingiustificati prima sull'aviaria, poi sulla SARS, poi sulla suina, perché si sono informate tramite internet, e lì hanno trovato le prove che tali vaccini non erano stati adeguatamente testati, che contenevano additivi (conservanti ed adiuvanti) pericolosi, che i governanti tedeschi si erano fatti preparare un vaccino speciale senza questi discussi componenti, che un sindacato di polizia italiano richiedeva vaccini più sicuri per le forze dell'ordine, perché avevano scoperto che si trattava di una malattia tutto sommato banale della quale i mass media ed i governi esageravano la pericolosità. A questa vicenda è dedicato un intero dossier che potete leggere su questo stesso sito, più tutta una serie di informazioni sulle persone che sono morte (fra le quali un bimbo di appena 21 mesi) o che hanno sviluppato malattie più o meno gravi a causa della vaccinazione, per non parlare dei numerosissimi casi di aborti o di bambini nati morti in seguito alla vaccinazione, notizie che sono piano piano apparse in seguito alla stesura del dossier. L'ultima è la notizia che in seguito a molti casi di narcolessia la vaccinazione contro l'influenza suina è stata bloccata in Finlandia ed in Nepal. Molti, anzi moltissimi cittadini hanno però evitato quel vaccino perché si sono informati, anche attraverso internet, ed hanno deciso in tutta coscienza che non era il caso di fidarsi. Persino l'Organizzazione Mondiale della Sanità si è lamentata pubblicamente del fatto che internet ha fatto fallire la campagna di vaccinazione di massa contro l'influenza suina. Forse è per questo allora che di nascosto il governo italiano intende portare avanti prima del solito la campagna di vaccinazione anti-influenzale del 2010/2011? Perché teme che iniziando più tardi il popolo di internet riesca a fare chiarezza sulla composizione dei nuovi vaccini anti-influenzali e sulla loro pericolosità? Quanti sanno che nei nuovi vaccini (che dovrebbero immunizzare anche rispetto all'influenza suina) saranno presenti gli stessi e/o altri componenti tossici? E forse è per lo stesso motivo che la valente giornalista Jane Burgermeister, che tanto si è data da fare per diffondere tramite internet le informazioni sull'inutilità e sulla pericolosità del vaccino contro l'influenza suina, ha dovuto affrontare un farsesco quanto pretestuoso processo per interdizione a causa di una sua supposta "malattia mentale"; a quanto pare per qualche persona collusa col potere dire la verità è una forma di pericolosa e contagiosa malattia. Specie se si portano le prove che un'azienda multinazionale aveva contaminato i vaccini anti-influenzali col pericolosissimo virus dell'aviaria. Al momento chi scrive questo dossier sta ancora cercando informazioni più dettagliate, ma finora si sa che esistono vaccini col coadiuvante allo squalene MF59, e vaccini senza tale coadiuvante; ma anche questi ultimi potrebbero essere molto pericolosi, dal momento che in Australia hanno causato convulsioni, vomito e febbre alta a decine di bambini (uno dei quali è andato in coma), al punto che in Australia la vaccinazione è stata sospesa per i bambini sotto i 5 anni. Qui sotto la prova che in Italia stanno per essere inoculati anche vaccini allo squalene (come quelli per l'influenza suina). Alla pericolosità dello squalene sono invece dedicate ben 3 pagine del presente dossier. Del bisogna sottolineare che i vaccini contro l'influenza non hanno mai dimostrato di fornire una buona protezione contro l'influenza stessa, cosa che invece si può ottenere più efficacemente assumento opportune dosi di vitamina C e vitamina D, per non parlare della validità dell'aglio come anti-influenzale. Consigliamo a tutti di informarsi e valutare attentamente, anche tenendo presenti i consigli dei medici di fiducia (per esempio non si può suggerire a chiunque l'uso di estratto di echinacea per rafforzare le difese immunitarie, alcuni soggetti allergici o con altre malattie auto-immuni potrebbero risentirne) cosa fare per prevenire l'influenza. Di sicuro un buon regime alimentare e l'attenzione a certi veleni che ci vogliono mettere nel piatto è di fondamentale importanza (ricordiamo che nella frutta e nella verdura fresca ci sono alte dosi di vitamina C naturale, che nei cereali integrali ci sono sostanze importanti per il corretto funzionamento del sistema immunitario, che i germogli hanno ottime proprietà nutrizionali.
Cosa c'è in un normale vaccino antinfluenzale? Proteine dell'uovo: possono essere contaminate col virus dell'aviaria e c'è la possibilità di reazioni allergiche e di shock anafilattico ad esse collegate Gelatina: può causare reazioni allergiche e shock anafilattico Polisorbato 80 (Tween80™): può causare serie reazioni allergiche e schock anafilattico Formaldeide: nota sostanza cancerogena Triton X100: un potente detergente Saccarosio: il normale zucchero da tavola Resina: può causare reazioni allergiche Gentamicina: un antibiotico Thimerosal: composto a base di mercurio che si trova ancora nelle fiale dei vaccini multidose 

 Tutte queste informazioni le trovate sul blog scienzamarcia sul quale potete seguire tutti gli aggiornamenti della questione.

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