giovedì 4 ottobre 2012

La strana dieta del calamaro vampiro

La strana dieta del calamaro vampiro 
Nonostante il nome inquietante, il calamaro vampiro (Vampyroteuthis infernalis) non è la creatura infernale e assetata di sangue che si potrebbe immaginare.


ll mollusco pasteggia a "neve marina" - quel miscuglio di plankon morto, alghe, materia fecale, frammenti di gusci e altri detriti. Il calamaro vampiro raccoglie le particelle di cibo grazie a due lunghi filamenti coperti di peluria e ne fa dei bocconi usando il muco come collante. Un comportamento che è stato rilevato grazie a riprese subacquee, osservazioni in laboratorio di esemplari in cattività, autopsie ed esami al microscopio.
Gli studiosi hanno scoperto che le presunte "zanne" del calamaro vampiro sono in realtà appendici carnose dette cirri. Servono a portare nella bocca del mollusco le "polpette" di muco e detriti marini che costituiscono la sua dieta. Si tratta di caratteristiche uniche fra i cefalopodi, che in genere cacciano prede vive, dice Hoving. Ad esempio, i due sottili filamenti con cui si nutre si sono evoluti da due tentacoli, mentre le ventose sulla punta dei tentacoli "sono molto diversi da quelli del polpo: non servono ad attaccarsi, ma a secernere muco", spiega Hoving.





E poiché vive nell'oscurità delle profondità marine dove l'ossigeno scarseggia e dove poche altre creature riescono a sopravvivere, non deve sprecare troppe energie per sfuggire ai predatori.

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