venerdì 21 settembre 2012

Istambul -Turchia

Prima chiesa La prima chiesa era conosciuta come la "Grande Chiesa"), o in latino "Magna Ecclesia",a causa delle sue dimensioni più grandi rispetto alle altre chiese contemporanee già presenti in città. La chiesa fu dedicata al Logos, la seconda persona della Santissima Trinità, la cui festa cadeva il 25 dicembre, Inaugurata il 15 febbraio 360 (durante il regno di Costanzo II) Nel 440, Socrate di Costantinopoli, sostenne che la chiesa fosse stata costruita da Costanzo II. La tradizione riferisce che fu costruita da Costantino il grande. L'edificio fu progettato come una tradizionale basilica latina con colonnato e gallerie e dotata di un tetto in legno. L'ingresso era preceduto da un doppio nartece. Il Patriarca di Costantinopoli Giovanni Crisostomo entrò in un conflitto con l'imperatrice Elia Eudossia, moglie dell'imperatore Arcadio, e per questo fu mandato in esilio il 20 giugno 404. Durante gli scontri che avvennero successivamente, questa prima chiesa fu in gran parte distrutta da un incendio.[2] Nulla di essa rimane oggi. Seconda chiesa Blocco di marmo proveniente dalla basilica ordinata da Teodosio II, con raffigurazione di una processione di agnelli. Una seconda chiesa fu costruita per volere di Teodosio II, il quale la inaugurò il 10 ottobre 415. La basilica, dotata ancora di un tetto in legno, fu progettata dall'architetto Rufino. Incendiata durante la rivolta di Nika, scoppiata nel 532 contro l'imperatore Giustiniano, la chiesa bruciò quasi completamente. Diversi blocchi di marmo appartenenti all'edificio sono stati scoperti nel 1935 sotto il cortile occidentale da A.M. Schneider: tra questi quello raffigurante 12 agnelli (i quali rappresentano metaforicamente i 12 apostoli). Terza chiesa L'imperatore Giustiniano I decise di costruire una nuova basilica completamente diversa, più grande e più maestosa rispetto a quelle dei suoi predecessori. Giustiniano scelse come architetti Isidoro di Mileto e il fisico e matematico Antemio di Tralle, L'Imperatore siprocurò materiale da tutto l'impero: colonne ellenistiche dal tempio di Artemide di Efeso, grandi pietre dalle cave di porfido egiziane, marmo verde dalla Tessaglia, pietra nera dalla regione del Bosforo e pietra gialla dalla Siria.L'imperatore, insieme al patriarca Eutichio, inaugurò la nuova basilica il 27 dicembre 537 I mosaici all'interno della chiesa vennero, comunque, completati solo sotto il regno dell'imperatore Giustino II (565-578). Santa Sofia fu così la sede del patriarca ortodosso di Costantinopoli e il luogo principale per le cerimonie imperiali dei reali bizantini, come le incoronazioni. Nel 726, l'imperatore Leone III di Bisanzio emise una serie di editti contro la venerazione delle immagini, ordinando all'esercito di distruggere tutte le icone, inaugurando il periodo di iconoclastia bizantina. A quel tempo, tutte le immagini religiose e le statue furono rimosse dalla Basilica di Santa Sofia. Dopo una breve tregua, sotto l'imperatrice Irene (797-802), gli iconoclasti hanno continuato il loro tentativo di riforma. La presunta tomba del doge Enrico Dandolo, all'interno della Basilica di Santa Sofia Al momento della presa di Costantinopoli, durante la Quarta Crociata, la chiesa fu saccheggiata e profanata dai cristiani latini. Lo storico bizantino Niceta Coniata descrisse come fossero state rubate dalla chiesa molte reliquie come una pietra della tomba di Gesù, il latte della Vergine Maria, il sudario di Gesù e le ossa di alcuni santi, che furono trafugate verso le chiese dell'ovest. Durante l'occupazione latina di Costantinopoli (1204-1261) la chiesa divenne una cattedrale cattolica romana. Moschea (1453-1935) Fontana (Sadirvan) per le abluzioni rituali Nel 1453 Sultano Maometto II assediò Costantinopoli guidato in parte dal desiderio di guadagnare la città all'Islam. La ​​Basilica di Santa Sofia non fu esentata dal saccheggio, diventandone il punto focale, in quanto gli invasori ritenevano che vi fossero contenuti i più grandi tesori della città. L'edificio fu profanato e saccheggiato e gli occupanti resi schiavi o uccisi.Quando il Sultano e la sua corte entrarono nella chiesa egli ordinò che essa venisse immediatamente trasformata in una moschea. Come scritto sopra, subito dopo la conquista di Costantinopoli, Maometto II convertì la Basilica di Santa Sofia nella moschea di Aya Sofya.

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