lunedì 10 maggio 2021

Lake McDonald: il lago arcobaleno del Montana


 Non è la location di un film fantasy ma un lago del Montata quello che si tinge di un caleidoscopio di colori grazie alle fredde temperature che non fanno crescere le alghe e i ciottoli che lo trasformano in un vero e proprio lago arcobaleno.

Trovarsi al tramonto a visitare Lake McDonald, poi, consente di apprezzarne il tripudio di cromie rese ancora più suggestive dai raggi radenti del sole.

Lake McDonald è il più grande dei laghi del Glacier National Park, un immenso parco che si trova nello stato nordamericano del Montana, si colloca al confine con il Canada e ospita oltre 700 laghi di natura e dimensioni straordinarie, di cui solo 131 hanno un nome.

Circa 200 di questi laghi hanno una superficie di oltre 5 acri mentre una dozzina supera le migliaia di acri, cosa insolita per i laghi montani. Un’altra delle singolarità di questi laghi è che le acque sono tutte particolarmente limpide, caratteristica questa non comune nelle acque lacustri. 

Questo fenomeno è dovuto alle basse temperature delle acque che inibiscono la crescita dei plancton e delle alghe.

Tra questi laghi spesso con il fondale ricoperto da ciottoli vi è il Lake McDonald che si trova nella zona ovest del parco e con i suoi oltre 27 chilometri quadrati di superficie, è il più grande di tutti gli specchi d’acqua che si trovano all’interno del Parco. E’ anche il più lungo, con i suoi 15 chilometri e il più profondo grazie ai suoi 141 metri.


Dall’acqua limpida che riflette il cielo blu, traspare il caleidoscopio di colori dei ciottoli che danno a questo luogo le sembianze di un lago arcobaleno: i visitatori scorgono le sfumature del verde e del blu, del rosso e dell’arancio e ancora del giallo e del marrone, del bianco e del grigio.

Quando i ghiacciai si sono formati in questi luoghi, le rocce sono state frantumate in piccoli frammenti, consentendo ai fiumi di spazzarle via. Molti di questi frammenti si sono depositati sui laghi e sui “catrami”, ossia i laghi formatisi riempiendo i fondali degli anfiteatri ghiacciati e l’erosione dell’acqua ha completato l’opera trasformandoli nei ciottoli levigati che oggi è possibile ammirare.


I ciottoli del lago arcobaleno si sono formati dunque in diverse epoche e le varie cromie sono determinate, tra gli altri fattori, dalla presenza o meno di ferro.
Le rocce di colore rosso acceso, ad esempio, si trovavano lungo il sentiero del ghiacciaio del Grinnel e si sono depositate in un ambiente oceanico poco profondo dove il ferro si è ossidato grazie all’esposizione all’aria determinata dalle maree. 

Su queste rocce si possono anche notare segni di ondulazione oppure antiche linee di crepe di fango.

Le rocce di colore verde sono quelle che si sono formate in acque più profonde rispetto alle rocce rosse e sebbene il quantitativo di minerali di ferro si equivalente, non hanno subito la stessa esposizione all’ossigeno e quindi l’ossidazione è rimasta limitata.

Fonte: meteoweb.eu