giovedì 24 ottobre 2019

Ruota degli Esposti a Forcella e Basilica della Santissima Annunziata Maggiore


Nel centro storico di Napoli, a Forcella, sorge la settecentesca Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, un’imponente capolavoro dall’aspetto tardo-barocco, legata alla Ruota degli Esposti. 
Napoli ha un legame particolare con questo luogo proprio perché dalla storia della ruota nasce il cognome napoletano più diffuso: Esposito.


Un grande complesso monumentale, realizzato nel XIII secolo dagli Angioini rimaneggiato nel Cinquecento e ampliato nel Settecento, dall’architetto Luigi Vanvitelli e dal figlio Carlo, costituito in origine, oltre che dalla chiesa, da un ospedale, un convento ed un conservatorio. 

L’istituzione, che ancora oggi ospita l’ospedale ginecologico e pediatrico, accoglieva anche creature che venivano abbandonate da famiglie povere o da madri che li avevano concepiti di nascosto.


I bambini abbandonati venivano introdotti in una specie di tamburo di legno di forma cilindrica e suddiviso in due parti, previdentemente chiuso da uno sportello: la prima rivolta verso l’interno e la seconda verso l’esterno. 
Tale meccanismo permetteva alle persone, senza che nessuno potesse vederle, di depositare i propri neonati. 

Il trapasso attraverso il pertugio trasformava il bambino in figlio della Madonna (‘o figliu d’ ‘a marònna). 

 Per un eventuale successivo riconoscimento da parte di chi l’aveva abbandonato, venivano inseriti nella ruota assieme al neonato monili, documenti con i nomi dei genitori o altri segni di riconoscimento.

 Al di sopra della ruota degli esposti, vi era un puttino di marmo con la scritta: “O padre e madre che qui ne gettate / Alle vostre limosine siamo raccomandati“.




Dalla Sacra Ruota degli Esposti ha origine il più noto cognome dei napoletani: Esposito ( da Esposti, degli Esposti ). 

Anche se la ruota fu chiusa definitivamente nel 1875, per diversi anni i piccoli continuarono ad essere esposti, nottetempo, sui gradini della chiesa.


 Ancora oggi, a via dell’Annunziata a sinistra dell’arco cinquecentesco d’ingresso, è ancora possibile vedere la ruota degli esposti, ovviamente non più in funzione, mentre gli ambienti interni sono stati restaurati e resi visitabili.


All’interno della Basilica è presente lo Succorpo Vanvitelliano,una piccola chiesa sotterranea, indipendente dalla principale, realizzata nel ‘700 in coincidenza della maestosa cupola e la Cappella Carafa, che ha conservato marmi e monumenti sepolcrali del XVI secolo. 


 Ai piani superiori, dove si trovano le abitazioni delle suore, è custodita una statua della Madonna che ha le fattezze di una bambola di porcellana e porta del lunghi boccoli biondi fatti di capelli veri

 Annualmente (ogni 25 marzo) viene condotta giù nella chiesa affinché le siano cambiate le scarpine consumate. 
La credenza sostiene, infatti, che l’Annunziata, cammini di notte sfamando i poveri e gli orfanelli e portando conforto a tutti. 

Fonte: napoli-turistica.com