venerdì 4 ottobre 2019

Göreme e i camini delle fate


Il paesaggio della Cappadocia, in Turchia, è unico al mondo: qui guglie, luci, forme irregolari creano sfumature sorprendenti, ed il suo patrimonio storico e culturale, con mura e rocce che trasudano storia e mistero, è premiato dall’Unesco. 
I suoi panorami sono stati spesso descritti come “lunari”. Ed effettivamente un po’ lo sono, perché la Cappadocia sembra davvero un mondo diverso, quasi parallelo, lontano anni luce dalla nostra concezione di civiltà e di società.

 Da qui sono passati Ittiti, Frigi, Assiri, Hattiani, Greci, Romani, Armeni, Saraceni, Mongoli e Selgiuchidi. E la convivenza nello stesso pezzo di terra e roccia ha contribuito a rendere la Cappadocia una dimensione fuori dallo spazio e dal tempo.
 Qui i primi colonizzatori della fede di Cristo, per sfuggire alle persecuzioni subite da alcuni imperatori romani e da altri conquistatori, costruirono o ampliarono città sotterranee preesistenti.


La sua formazione geologica, un tufo calcareo, ha subito l’erosione per milioni di anni, modificando in continuazione le forme originali e creandone di nuove. 
Il materiale non è duro, quindi l’uomo ha scelto questi posti anche per costruire le sue abitazioni ricavandole dalla roccia, dando vita a insediamenti rupestri e a bizzarri edifici, a cavità e a grotte, abitate ancora oggi. 

In molte chiese scavate si possono ancora ammirare affreschi policromi: forse i più antichi e significativi esempi di architettura religiosa cristiana.








Si ritiene che il toponimo “Cappadocia” derivi dalla parola Katpadukya, ovvero “terra dei bei cavalli”. 

 Il Parco nazionale di Göreme, è Patrimonio UNESCO dal 1985 ed è il punto ideale per avventurarsi lungo i sentieri disseminati di Camini delle fate alla scoperta della Cappadocia. 

Un museo a cielo aperto, il luogo ideale per vedere, e vivere. 

 Tratto da: siviaggia.it