venerdì 5 aprile 2019

Lo Stendardo di Ur


Lo Stendardo di Ur è un reperto archeologico sumero ritrovato in una tomba della necropoli reale di Ur durante gli scavi eseguiti in Iraq tra il 1927-1928 dall’archeologo inglese sir Leonard Woolley. 

Risalente al 2900-2450 a.C. circa, lo Stendardo di Ur è collocato presso il British Museum, Londra. 

 Si tratta di un pannello rettangolare bifronte nel quale gli artisti mesopotamici, hanno incastonato, su di uno strato di catrame, lapislazzuli, conchiglie, pietre di calcare rosso e madreperle bianche per mezzo delle quali, con estrema raffinatezza, nonché competenza tecnica ed espressiva, sono riusciti a descrivere con ricchezza di minuzie la loro avanzatissima civiltà. 

Le scene sono raccontate per mezzo di tre strisce, che narrano su di un lato le vicende relative ad una guerra vinta dai Sumeri e sull’altro la pace riconquistata.




Sulla facciata detta “della guerra”, i soldati indossano un lungo mantello e hanno il capo cinto da una cuffia.
 Un corteo di pesanti carri da guerra avanza rotolando su grandi ruote di legno. 
È questa la prima rappresentazione che ci è giunta della ruota, una delle invenzioni più importanti dell’umanità.




Queste prime ruote erano di legno pieno, fatte con tre pezzi uniti insieme con delle traverse, sempre di legno, o con corregge di cuoio: i due pezzi laterali erano a forma di mezzaluna; quello centrale aveva i bordi arrotondati e presentava un foro nel quale passava l’asse che trasmetteva il movimento al carro.
 Erano pesanti eppure rivoluzionarono i trasporti perché permettevano di spostare materiali ingombranti con una certa facilità.
 I carri erano trascinati da cavalli, ben addestrati e dettagliatamente curati. 

Sempre in questa faccia, c’è un aspetto molto crudele che ci fa prendere coscienza dell’assurdità della guerra, evidenziando, soprattutto, che il tempo trascorso da quegli eventi sia passato invano; vediamo, infatti, i nemici, caduti in battaglia, calpestati dai carri che muovono all’assalto. 

 Parzialmente tratto da: tanogabo.it

Scoperto Menara, l'albero tropicale più alto del mondo


Si chiama Menara, è alto circa 100,8 metri ed è l'albero tropicale più alto finora sconosciuto. 
A scoprirne l'esistenza è stato un team di scienziati delle Università di Nottingham e Oxford. 


 In collaborazione con la Sud Est Asia Rainforest Research Partnership, i ricercatori hanno individuato questo splendido colosso, che cresce rigoglioso nelle foreste di Sabah.

 Negli ultimi anni sono stati scoperti vari alberi tropicali eccezionalmente alti (Shorea faguetiana) che crescono proprio a Sabah, uno stato malese sull'isola del Borneo. 
L'altezza record finora osservata andava da 88 a 94,1 metri nel 2016, quando fu trovato un intero boschetto di meranti gialli alti 90 metri.
 Tale record è stato ulteriormente eclissato di recente, quando il team guidato dalle università di Nottingham e Oxford, ha annunciato tramite il National Geograpghic la scoperta di un gigante di 100 metri. 

Anche se esistono alberi ben più alti, la maestosa creatura osservata è la pianta da fiore più alta al mondo e anche quella tropicale più alta mai individuata. 
 Per dare un'idea, se fosse posato a terra, sarebbe più lungo di un campo da calcio. 

Il team ha chiamato l'albero "Menara", termine malese che significa torre. 
Hanno stimato che pesa 81.500 kg escluse le radici.




Gli alberi da record sono tutti, finora, della stessa specie: i meranti gialli. 
Si tratta di creature in pericolo, presenti nella la lista rossa IUCN. 

Anche se la foresta pluviale primaria di Sabah è sotto protezione, l'abbattimento dei meranti continua inesorabile in altre parti del Borneo.

 Queste creature incredibili sono scrigni di biodiversità.
 Possono ospitare fino a 1.000 insetti, funghi e altre specie di piante. 

 Menara è stato trovato nella zona di conservazione della valle di Danum, al centro di uno dei tratti di foresta pluviale planiziale più protetti e meno disturbati del sud-est asiatico. 
Per individuarlo, gli scienziati hanno usato le immagini fornite nel 2018 da una scansione laser della foresta.

 Danum protegge l'orangutan, in via di estinzione, il leopardo nebuloso e gli elefanti delle foreste. E adesso, si scopre che garantisce rifugio anche agli alberi tropicali più alti della Terra.
 Ma non è tutto.
 Secondo gli scienziati Menara potrebbe non essere il più alto.
 È possibile che la foresta ospiti un esemplare capace di superarlo. Per questo saranno condotti ulteriori ricerche volti anche alla tutela di questi polmoni verdi. 


 Francesca Mancuso