giovedì 28 febbraio 2019
I lupi sono salvi! Salta la votazione sulla legge che voleva abbatterli
I lupi non si toccano e almeno per ora sono salvi.
Al consiglio regionale Veneto, salta la votazione sulla cosiddetta ‘legge ammazzalupi”, grazie alla pressioni e alla sensibilizzazione di migliaia di persone che finora hanno protestato contro il progetto di legge.
“Continueremo a vigilare perché non vengano avanzate proposte di Legge finalizzate a consentire l'uccisone di lupi, né in Veneto, né altrove: i lupi non si toccano!”, scrive la Lav fiduciosa.
Ecco cos’era successo.
Parliamo spesso dei lupi, animali da sempre bistrattati e considerati nemici.
Alcune regioni italiane avevano proposto un abbattimento controllato. In particolare, nelle province autonome di Trento e Bolzano, a luglio scorso, erano state varate due leggi, una per i lupi, una per gli orsi, che ne prevedevano l’abbattimento. Fortunatamente il Consiglio dei ministri si è schierato a favore degli animali, impugnando le leggi regionali davanti alla Corte Costituzionale, perché chi detta legge sono le direttive europee e “non le velleità di chi intende sacrificare gli animali selvatici per ricevere consensi.
Il ministro Costa, a settembre scorso, aveva detto “le impugnerò, uccidere non serve” e promettendo che per le specie protette a livello europeo non potrà esserci alcun abbattimento forzato perché la competenza sulla fauna selvatica, in particolare quella protetta o in via d’estinzione, è dello Stato.
La fauna è un bene indisponibile dello Stato e la gestione delle specie più importanti e minacciate va fatta almeno su base nazionale, avendo una visione complessiva e non localistica della loro conservazione, tanto da essere regolata da Direttive Europee e internazionali.
Adesso, arriva un’altra buona notizia, la votazione nell’Aula del Consiglio Regionale, sulla Proposta di Legge Regionale “Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori”, fortemente voluta dalla maggioranza, è saltata e per adesso i lupi sono salvi.
Una votazione che diciamolo, non avrebbe avuto tanto senso visto che è stato conclamato che ci sono gravi profili di illegittimità costituzionale e che secondo la Lav sarebbe stata “esclusivamente un’operazione di propaganda politica voluta da alcuni rappresentanti già noti per le loro posizioni antilupo, visto che è già risaputo che la legge non potrà mai produrre effetti”.
Dominella Trunfio
Pantanal, il volto più selvaggio del Brasile
Il Pantanal è la più grande pianura alluvionale del pianeta, un ecosistema unico che ricopre una superficie di circa 200mila Kmq tra gli stati brasiliani di Mato Grosso e Mato Grosso do Sul, il nord del Paraguay e la Bolivia orientale.
Si tratta della più vasta zona umida della terra, sommersa per circa 9 mesi l’anno dalle acque del Rio Paraguay e dei suoi numerosi affluenti.
Il nome Pantanal deriva dalla parola portoghese “pantano” e nonostante le eterne paludi e le estese zone fangose che rendono questa zona un ambiente poco ospitale per l’uomo, qui si trova la più alta concentrazione di flora e fauna del Sud America.
Un vero paradiso ecologico che ospita la più grande varietà di piante acquatiche del mondo e che conta ben 650 specie di uccelli, 102 specie di mammiferi, 270 di pesci e oltre 250 specie tra rettili, anfibi e insetti.
Re incontrastato di questa impervia foresta pluviale, oltre alle numerose varietà endemiche a rischio estinzione, è senza dubbio il Giaguaro.
Durante la stagione delle piogge (ottobre-febbraio) l’intera area rimane inondata e gli animali si rifugiano nei luoghi rialzati.
Tra aprile e maggio le acque iniziano ad abbassarsi e solo a settembre la natura esplode in tutta la sua bellezza.
Il continuo ricambio delle acque trascina con sé il nutrimento essenziale per ogni forma animale e vegetale, regolando il ritmo della vita e assicurando loro un habitat ricco di risorse.
Nonostante le condizioni ambientali non abbiano mai consentito alcun sfruttamento di questo territorio i suoi abitanti, i pantaneiros, vivono da generazioni in sintonia con la natura selvaggia del luogo, allevando bovini e cavalli.
Una parte del Pantanal brasiliano è entrata a far parte del Parco nazionale Pantanal Matogrossense e nel 2000 è stato inserito nell’elenco delle Riserve della Biosfera e in quello dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Un ecosistema incontaminato e lussureggiante, dal quale trae beneficio il mondo intero.
Fonte: http://mybestplace.com