mercoledì 16 gennaio 2019

Scoperta la tomba di Cleopatra e Marco Antonio: la conferma dell'egittologo


Dopo migliaia di anni Cleopatra e Marco Antonio ancora insieme, seppelliti in un luogo sacro per l’antichità a circa 50 km da Alessandria d'Egitto.

 La scoperta è opera di Zahi Hawass, riconosciuto come uno dei massimi esperti di antichità egizie, ispettore di numerose spedizioni archeologiche e noto anche come divulgatore scientifico.

 Lo studioso ha tracciato il punto della situazione a Palermo lo scorso 12 gennaio. 

 Le prove? 
Abbiamo ancora solo l’annuncio del professore, da anni è impegnato in questi studi, che si è dichiarato sicuro di aver individuato il luogo nel quale i due amanti riposano insieme da millenni. 
Dunque a breve dovrebbero iniziare le ricerche per il disseppellimento delle tombe. 

 La morte della sovrana, avvenuta per suicidio nel 30 a.C., è sempre stata circondata di un'aura di leggenda, come d’altronde la sua figura stessa. 
E dunque le ricerche sulla sua tomba andavano avanti da molto tempo, recentemente concentrate proprio nella zona. 
 Stando alle parole di Hawass, la sepoltura sarebbe avvenuta a pochi metri dal tempio funerario di Taposiris Magna in un ambiente sotterraneo ma non molto profondo. 

Se, come si spera, gli scavi inizieranno presto, non mancherebbe dunque molto al vero e proprio ritrovamento, che si aggiungerebbe agli altri di questi ultimi mesi, tra i quali 8 mummie di 2500 anni fa e una di ben 4400 anni fa. 

 Roberta De Carolis

Scoperto in Gran Bretagna un cimitero romano con molti corpi decapitati


La recente scoperta di un cimitero romano in Inghilterra ha impressionato gli archeologi al lavoro a causa di uno strano particolare: molti corpi avevano la testa tagliata e messa fra le gambe.
 Dei cinquantadue scheletri scoperti nel cimitero, risalente al IV secolo dopo Cristo, ben 17 erano stati decapitati.

 Il motivo per il quale i cadaveri furono decapitati è completamente sconosciuto, ma Andy Peachey, archeologo impiegato presso lo scavo, afferma che: “sembra essere un attento rito funebre, che può essere associato a un particolare gruppo all’interno della popolazione locale“.


Gli archeologi hanno scoperto il misterioso cimitero a causa degli scavi preliminari per un complesso residenziale nei pressi di Great Whelnetham, nel Suffolk.

 La notizia non è giunta inaspettata, perché già dal 1964 gli archeologi erano a conoscenza di un insediamento romano nei pressi del villaggio, testimoniata da un forno per la terracotta, da monete e sepolture. 

 Quel che ha stupito gli archeologi è stata la decapitazione, avvenuta certamente post mortem, di così tanti cadaveri.

 Peachey prosegue: “Le incisioni attraverso il collo furono praticate post-mortem, realizzate con cura proprio dietro la mascella. Un’esecuzione mostrerebbe un taglio più basso, associato a una violenta forza d’urto, particolari che non si ravvisano negli scheletri rinvenuti“. 

 Le sepolture del cimitero, oltre ai 17 cadaveri decapitati, presentano anche altre anomalie. 
Di 52 scheletri soltanto 17 furono sepolti in posizione supina, o distesi sulla schiena. 
Gli altri vennero sepolti a faccia in giù, in posizione rannicchiata, oppure decapitati. 
Altro particolare curioso è che: quattro dei teschi decapitati erano accanto a scheletri di altre persone.


L’enigma di tante sepolture singolari è evidente, e porta gli studiosi ad avanzare diverse ipotesi.
 E’ infatti possibile che le decapitazioni post mortem fossero una pratica propria di un gruppo di persone che si trasferì nella zona, forse appartenenti a un gruppo di schiavi di altre zone dell’Impero Romano.
 Le decapitazioni potrebbero quindi essere legate ad alcune credenze pagane, che ritenevano che gli spiriti necessitassero di essere liberati per raggiungere l’aldilà, o anche che la testa fosse un contenitore dell’anima, una pratica vista nelle tribù celtiche preromane. 

 Purtroppo l’enigma potrebbe essere impossibile a svelarsi. Le sepolture non offrono indicazioni sul ruolo sociale dei defunti, e fatta eccezione per due pettini in osso di tipo romano nelle tombe non sono presenti artefatti che possano fornire indicazioni utili alla soluzione del mistero.


Oltre alla decapitazione rituale e alla strana posizione degli scheletri, il cimitero non era dissimile da tanti altri nei territori dell’impero.
 Le sepolture erano di uomini, donne e bambini, e probabilmente rispecchiano la demografia all’interno dell’insediamento.

 Fonte: vanillamagazine.it