giovedì 10 gennaio 2019

I conflitti per la terra che causano l’80% delle morti della tigre dell’Amur


Il futuro della tigre dell’Amur si gioca sulla problematica convivenza tra l’uomo e il grande felino, entrambi in competizione per il proprio spazio: l’estrema Siberia orientale.

 Tra il 2000 e il 2016, infatti, 279 conflitti con l’uomo hanno causato la morte di 33 tigri, pari al 15% della popolazione totale. Oggi il numero di tigri siberiane è stimato in 500 individui e l’80% della mortalità è causata dall’uomo.

 In un territorio che pare sconfinato sembra strano che l’uomo e la tigre non riescano a trovate un equilibrio.
 Eppure, i dati dell’ultimo report WWF – Way of the tiger – mostrano proprio come la competizione con l’uomo insieme al taglio delle foreste sia il maggiore fattore di minaccia per la tigre dell’Amur.
 Gli abbattimenti legali e illegali dei boschi stanno riducendo sempre di più i vasti territori di cui la tigre dell’Amur ha bisogno per procacciarsi le prede. 
La diminuzione delle prede a causa della competizione con l’attività venatoria esercitata dalle comunità locali spinge la tigre a colpire il bestiame e questo porta il maestoso felino siberiano nel mirino dei cacciatori. 

 «I conflitti tra uomo e tigre dell’Amur sono la principale minaccia per questa sottospecie di tigre e sono la causa dell’80% delle morti – spiega il WWF –. Prevenire questi conflitti è una priorità per il futuro delle tigri dell’Amur, troppo spesso vittime di cacciatori e bracconieri».


Tra il 2000 e il 2017 i centri di riabilitazione sostenuti del WWF hanno ospitato 24 tigri. 
Di queste, 13 sono state rilasciate in natura dopo aver ricevuto le cure necessarie, 6 sono morte a causa delle ferite riportate prima del trasferimento, 3 sono rimaste in cattività e 2 sono ancora in ospitate nel centro Alekseevka.
 10 delle 13 tigri rilasciate sono state dotate di trasmettitori GPS: di queste 5 sono tuttora segnalate come vive, 2 sono state uccise mentre il destino di 3 è incerto perché potrebbero essersi liberate dal radiocollare. 

 FONTE: RIVISTANATURA.COM