lunedì 26 novembre 2018

Svelati i segreti nascosti di una tomba egizia di 3mila anni fa: gli archeologi la aprono in diretta


È rimasta nascosta nel suo sarcofago per oltre 3000 anni.
 Una giovane donna mummificata è stata individuata a El-Asasef, non lontano dalle celebre Valle dei Re, nel sud est dell'Egitto.

 Gli archeologi sabato hanno aperto in diretta video il sarcofago a Luxor. 
Quest'ultimo era uno dei due scoperti all'inizio di questo mese da una missione a guida francese nella necropoli di Al-Assasif.
 Il primo era stato aperto in precedenza, ma il secondo è stato il primo a essere rivelato ed esaminato davanti ai media di tutto il mondo. 
 Con molta probabilità conteneva i resti mummificati e ben conservati di una giovane donna di nome Thuya, come ha rivelato il ministero delle antichità, anche se la portavoce Nevine Aref ha detto che gli archeologi sono ancora al lavoro per confermare in maniera certa l'identità della mummia.


I lavoratori hanno rimosso 300 metri di macerie per 5 mesi prima di raggiungere la tomba che conteneva anche affreschi sul soffitto raffiguranti proprietario e i membri della famiglia.


"Un sarcofago era in stile rishi, che risale alla XVII dinastia, mentre l'altro era della XVIII dinastia", ha detto il ministro delle antichità, Khaled al-Anani. "Le due tombe erano presenti con le loro mummie all'interno."

 La XVIII dinastia risale al 13 secolo aC, il periodo che ha regalato alcuni dei faraoni più famosi, tra cui Tutankhamon e Ramses II. 

Situata tra le tombe reali della Valle delle Regine e la Valle dei Re, la necropoli di Al-Assasif è il luogo di sepoltura di nobili e alti funzionari vicini ai faraoni.


Tra i reperti nella tomba c'erano sarcofagi, statue, 5 maschere e circa 1.000 figurine funerarie chiamate ushabtis, fatte di legno, ceramica e argilla.

 La tomba apparteneva a Thaw-Irkhet-If, il supervisore della mummificazione del Tempio di Mut a Karnak, secondo il ministero.
 Al suo interno sono stati trovati altri reperti risalenti a quasi 4.000 anni fa ma secondo gli scienziati essa è stata riutilizzata anche successivamente.


Un'altra buona notizia per l'Egitto che dall'inizio del 2018 ha regalato una scoperta dietro l'altra. 
Il Paese spera che i ritrovamenti possano riavviare l'interesse dei viaggiatori, un tempo numerosi ma oggi drasticamente in calo a causa degli effetti della sollevazione politica del 2011.

 

 Francesca Mancuso