martedì 13 novembre 2018
Il canguro degli alberi non si è estinto!
Un simpatico marsupiale dalle orecchie appuntite che ama vivere tra gli alberi: il dendrolago di Wondiwoi (Dendrolagus mayri) è un canguro arboricolo raro che tutti pensavano non esistesse più.
E invece, un botanico amatoriale britannico l’ha avvistato e fotografato in una zona montuosa della Nuova Guinea.
È in Indonesia, infatti, che l’inglese Michael Smith, con l’aiuto di quattro assistenti provenienti dalla Papua, di un cacciatore locale che faceva da guida e di Norman Terok, uno studente dell’Università di Papua, si è avventurato nella giunga a luglio scorso facendo questa incredibile scoperta, confermata da un team di esperti mondiali di canguri arboricoli.
Era il lontano 1928 quando questo mammifero fu descritto per la prima volta per opera del biologo evoluzionista Ernst Mayr, che nello stato indonesiano della Papua occidentale, in Nuova Guinea, prelevò un frammento della pelle dell’animale inviandolo al Museo di Storia naturale di Londra, che nel 1933 descrisse a sua volta l’esemplare come una nuova specie: Dendrolagus mayri.
Da allora non è stato più avvistato, tanto che si temeva fosse ormai estinto.
“È uno dei mammiferi meno conosciuti al mondo - afferma Mark Eldridge, biologo dell’Australian Museum di Sydney esperto di marsupiali.
È straordinario poter dimostrare che questo animale esiste ancora. Il luogo esplorato è così remoto e difficile da raggiungere che non ero certo che qualcuno sarebbe mai riuscito ad avvistarlo”.
I canguri arboricoli sono marsupiali tropicali strettamente imparentati con i canguri terricoli e con i wallaby.
Questi marsupiali di medie dimensioni sono dotati di avambracci muscolosi utili per sollevarsi sui tronchi degli alberi e muoversi tra i rami, in un'insolita alternanza fra salti e arrampicate.
Si tratta di un gruppo molto vario, comprendente 17 fra specie e sottospecie: due vivono nell'estremo nord dell'Australia, le altre nella grande isola della Nuova Guinea.
La specie è classificata in pericolo critico dalla Lista rossa della Iucn e secondo gli scienziati ci sarebbe una popolazione estremamente ridotta.
Molti canguri arboricoli della Nuova Guinea stanno in effetti scomparendo a causa della caccia, del disboscamento, delle piantagioni di olio di palma e dell'attività mineraria.
E allora la base dalla quale ripartire rimane che “se permettiamo a questi animali di vivere nel loro habitat senza che le attività umane interferiscano, non saranno più a rischio estinzione”, come conclude Roger Martin dell'Università australiana James Cook, nel Queensland.
Germana Carillo
Foto di Micheal Smith