martedì 18 settembre 2018
Trovati un cucciolo di lupo e un caribù dell'era glaciale incredibilmente ben conservati
Un cucciolo di lupo mummificato e uno di caribù sono stati rinvenuti nelle miniere di Yukon, in Canada.
Una scoperta sensazionale.
Le due creature si sono conservate molto bene e risalgono all'era glaciale.
Individuati nei pressi di Dawson City, gli animali erano quasi intatti, con tanto di testa, coda, pelliccia e tessuto muscolare. Dissotterrati dal permafrost, essi erano stati individuati nel 2016 ma adesso grazie alla datazione al radiocarbonio è stato possibile saperne di più sul loro conto.
Le novità sono state annunciate nei giorni scorsi dall capo di Tr'ondëk Hwëch' Roberta Joseph, dal premier Sandy Silver e dal ministro del turismo e della cultura Jeanie Dendys.
Gli antichi esemplari risalenti a oltre 50.000 anni, sono stati riportati alla luce dal Programma di Paleontologia Yukon per la ricerca e l'analisi.
Il piccolo di caribù mummificato è stato trovato all'interno della miniera d'oro di Paradise Hill il 3 giugno 2016.
Dell'esemplare fossile è rimasta quasi intatta l'intera metà anteriore, compreso il busto, la testa e due arti anteriori, oltre a pelle, muscoli e peli.
Il caribù è stato scoperto in un sito che contiene un letto di cenere vulcanica che risale a circa 80.000 anni fa, facendo di questo il più antico tessuto mummificato al mondo.
Il cucciolo di lupo invece è stato scoperto circa un mese dopo, il 13 luglio 2016.
L'esemplare è eccezionalmente ben conservato.
Anch'esso presenta testa, coda, zampe, pelle e peli.
Per via del loro grande valore scientifico, entrambi saranno ospitati dal Canadian Conservation Institute e rimarranno in mostra a Dawson per il resto del mese.
"Insieme al Tr'ondëk Hwëch'in siamo entusiasti di condividere queste scoperte significative che mostrano la storia unica scientifica e culturale di Yukon.
Questi campioni aiuteranno gli scienziati a conoscere meglio le antiche specie di mammiferi che vagavano per la Beringia, aumentando le nostre conoscenze e la capacità di condividere le storie di questa terra perduta e antica" sono le parole del premier Sandy Silver.
Si tratta di animali molto rari, la cui scoperta potrà fornire informazioni inedite sulla storia dell'era glaciale aiutando gli scienziati a capire come queste creature scomparse vivessero nel loro ambiente naturale.
Francesca Mancuso
Nuove scoperte al Tempio di Kom Ombo: tornano alla luce una sfinge e due stele
L’area archeologica di Kom Ombo continua a regalare sorprese!
Durante i consueti lavori per la riduzione delle acque della falda freatica che scorre sotto il Tempio di Kom Ombo, ad Assan, la missione archeologica egiziana ha portato alla luce una sfinge in pietra arenaria.
La sfinge, probabilmente risalente al Periodo Tolemaico, sarà oggetto di approfonditi studi da parte della missione archeologica con la speranza di avere presto maggiori informazioni su di essa.
La figura leonina con testa umana è stata trovata nel lato sud-orientale del tempio di Kom Ombo, ovvero nella stessa area in cui circa due mesi fa erano state scoperte due stele in arenaria risalenti al regno di Tolomeo V.
In merito alle due stele recentemente trovate è da evidenziare che a seguito degli studi eseguiti nei laboratori del NMEC (National Museum of Egyptian Civilization) ubicato a Fustat, nella vecchia Cairo, le epigrafi incise sia in geroglifico che in demotico hanno permesso di identificare con maggiore chiarezza il periodo storico a cui risalivano.
Infatti, le stele in un primo momento erano state erroneamente attribuite al regno di Tolomeo XII Aulete (80-51 a.C.), quando una più attenta lettura dei segni ha permesso di stabilire che il documento era stato redatto nell’anno 23 del regno di Tolomeo V, ovvero nel 182 a.C.
La prima stele ha una lunghezza di 2,53 m per una larghezza di 1 m e uno spessore di 24 cm.
Sulla lunetta sormontata dal disco solare alato vi è rappresentato Tolomeo V nell’atto di colpire con una mazza un prigioniero bloccato con l’altra mano, il tutto alla presenza di sua moglie Cleopatra I, di sua figlia e della triade venerata nel tempio di Kom Ombo; mentre l’iscrizione è composta da 29 righe di testo in scrittura geroglifica.
La seconda stele, molto simile alla prima per rappresentazione, misura 2,80 m x 1,20 m con uno spessore di 35 cm.
Qui vediamo Tolomeo V compiere lo stesso gesto rituale di colpire i suoi nemici, ma è accanto ad altre due figure femminili. L’iscrizione vede incisi due testi: uno è di 34 linee in geroglifico e l’altro è composto da 33 linee di demotico.
Le due stele andranno presto ad arricchire la collezione egizia esposta al museo della civiltà egiziana.
Fonte: mediterraneoantico.it