lunedì 20 novembre 2017

Il Lago Sørvágsvatn nelle isole Faroe: un tuffo a precipizio nell’oceano


Il Lago Sørvágsvatn è noto per essere il più grande delle Isole Faroe; è situato sull’isola di Vágar e copre una superficie di 3,4 metri quadri, più di tre volte superiore a quella del secondo lago nazionale, il Fjallavatn, sempre collocato sull’isola di Vágar.
 Il lago si trova a 30 metri sopra il livello del mare, anche se l’effetto ottico di alcune foto può far sembrare che la distanza tra i due sia ben maggiore.
 Posizione e angolazione della macchina fotografica possono fare miracoli!


Il lago di per sè non rappresenta nulla di speciale, ma è la sua collocazione geografica a suscitare interesse.
 I 6 chilometri del lago Sørvágsvatn si estendono infatti a ridosso di un precipizio, che si getta nel Nord Atlantico da un’altezza compresa tra i 252 e i 376 metri.

 Il punto forse più spettacolare è dato dalla cascata naturale che scaturisce dalla roccia e che costituisce lo sbocco delle acque del lago in quelle dell’oceano.


Questo lago ha la peculiarità di aver assunto una doppia denominazione, a causa di un dibattito molto acceso presso la popolazione locale. 
Gli abitanti di Sørvágur sono infatti orgogliosi di affermare che è stato il loro paese a dare nome al lago, mentre gli abitanti di Miðvágur si riferiscono ad esso come Lago Leitisvatn, in virtù della regione Leiti, situata al di là della sponda opposta del bacino. Osservando la cartina geografica, può apparire strana la denominazione di Lago Sørvágsvatn, dato che il paese di Miðvágur è in realtà più vicino ad esso di quello di Sørvágur; la motivazione sta però nel fatto che l’insediamento di Miðvágur è avvenuto successivamente a quello di Sørvágur.

 Per tagliare la testa al toro ed evitare problematiche, gli abitanti dell’isola hanno molto diplomaticamente deciso di rifersi ad esso esmplicemente come a “Il lago”, perciò la confusione si crea solo quando sono altri connazionali della Faroe a dover usare un nome per il Lago Sørvágsvatn/Leitisvatn 

 Fonte: http://gizzeta.it

Nell'oceano Pacifico c'è una foresta marina dove le spugne sono dei fiori alieni


A cosa somigliano decidetelo voi.
 Non per niente queste spugne di vetro che abitano le profondità dell'atollo Johnston, nell'oceano Pacifico, si sono guadagnate il nome di ««Forest of the weird»», ovvero la Foresta delle assurdità. A ««scovarle»» questa estate è stato un team del Noaa, il National Oceanic and Atmospheric Administration, l'agenzia federale americana che si interessa di oceani e meteorologia.
 I ricercatori hanno inviato il robot Deep Discoverer a 2.300 metri di profondità, in acque oceaniche contaminate di plutonio, in cui furono condotti test nucleari. E lo scenario apparso davanti ai loro occhi li ha stupiti non poco.




Nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare delle spugne con lo scheletro il silice, che ricorda appunto il vetro, dalle forme così bizzarre. 
Così inconsuete e diverse dalle loro simili che sembrano essere uscite da un cartone animato. 
Uno spettacolo definito dagli stessi ricercatori «alieno».
 Per la ambigua conformazione che hanno assunto le spugne, potrebbe quasi sembrare un giardino fiorito.
 Gli scheletri hanno infatti uno «stelo» che li tiene ancorati al fondale. Mentre il resto del corpo è concentrato al suo apice e tende a seguire l'andamento della corrente oceanica.


Serviranno ora altre ricerche per capire se spugne avvistate sono vive o morte, così come la loro età e la loro origine. 

Inutile nascondere che le forme così assurde e diverse dalle solite spugne presenti in altri mare facciano pensare a delle «mutazioni», dovute proprio all'inquinamento nucleare assorbito da queste creature.
 Non a caso l'accesso all'atollo Johnston è interdetto al pubblico. 

 Fonte: lastampa.it