venerdì 29 settembre 2017

La duna più alta d'Europa è una giovane montagna di quarzo che divide il bosco dall'oceano


L'altezza non è tutto. Almeno non per la Dune du Pilat, una meraviglia della natura in grado di dividere il bosco dall'oceano, creando un paesaggio mozzafiato. 

 Siamo in Francia, vicino al bacino di Arcachon, a 70 chilometri da Bordeaux, e quella di Pilat è sicuramente la duna più grande d'Europa, anche se è in continua trasformazione.
 Un'enorme montagna di quarzo sbriciolato, con un colore che varia dal bianco all'oro rosa, esaltato dall'azzurro dell'Atlantico e della rigorosa pineta che la delimitano.


Grazie alla conformazione del terreno, la sabbia si accumula proprio in quel punto della costa, creando una duna di sabbia lunga 2,7 chilometri, larga 500 metro e alta sino a 108 metri.
 E pensare che a Dune du Pilat nel 1855 misurava «appena» 35 metri. 

Secondo gli esperti, la sua origine è legata alla distruzione di un enorme banco di sabbia che nel Diciottesimo secolo si estendeva davanti alla costa attuale: vento e maree l'hanno quindi riportato a riva, creando questo gigantesco spettacolo della natura.





Fonte: lastampa.it

Colchicum autumnale, come riconoscere il falso zafferano tossico


Prima di raccogliere piante, fiori ed erbe spontanee è sempre bene essere consapevoli di quello che si sta facendo.
 A rischio c'è la propria salute! 
Sapete ad esempio che esiste una pianta molto simile allo zafferano ma altamente tossica?
 Ecco come riconoscere il falso zafferano.
 Andare in prima persona a raccogliere ingredienti naturali che poi utilizzeremo in cucina o per realizzare prodotti fitoterapici fai da te è sicuramente un’attività che dà molte soddisfazioni. 
E' fondamentale però conoscere bene quello con cui abbiamo a che fare!
 Non solo i funghi, infatti, possono essere pericolosi se non si sanno riconoscere ma anche bacche, fiori e piante tossiche che all’apparenza sono molto simili ad alcune varianti commestibili. 

L’argomento si è riacceso dopo che una coppia di coniugi in Veneto è morta per aver raccolto e consumato il colchico autunnale, ovvero il falso zafferano con il quale hanno preparato un “risotto mortale” convinti di aver usato la pianta giusta.
 Subito dopo sono stati seguiti da un’altra famiglia che è finita in ospedale in seguito allo stesso errore ovvero dopo aver inavvertitamente consumato lo “zafferano bastardo” o “arsenico vegetale”.


Il pericolo deriva dal fatto che si tratta di un pianta velenosa (contiene colchicina) che se assunta porta alla comparsa di nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e, nei casi di intossicazione molto forte o non subito individuata, anche alla morte.

 Questa pianta, il Colchico d'autunno (Colchicum Autumnale), è effettivamente simile allo zafferano anche se da quello originario (Crocus sativus) si distingue per alcune caratteristiche che bisogna saper individuare per evitare spiacevoli e drammatici incidenti.
 Le due piante sono molto simili per il loro colore violetto e l'aspetto del fiore. 
Bisogna dunque prestare attenzione ad altre variabili che riguardano sia il luogo di raccolta e il periodo di fioritura che caratteristiche particolari della pianta.


Colchicum autumnale - falso zafferano


Crocus sativus - vero zafferano

 Lo zafferano non si trova in alta montagna, davvero molto difficile quindi raccoglierlo nel Nord Italia

 La fioritura del falso zafferano va da agosto a settembre mentre il vero zafferano fiorisce tra fine ottobre e la prima metà di novembre 

Lo zafferano è composto da 3 stami (quei filamenti che troviamo all’interno del fiore che hanno funzione di organi sessuali) mentre il colchico ne possiede 6 

Il consiglio sempre valido rimane quello di evitare di raccogliere fiori, piante, erbe spontanee o funghi se non si ha la certezza di conoscerle molto bene! 

 Francesca Biagioli