venerdì 22 settembre 2017

Beelzebufo, la rana preistorica che mangiava i dinosauri


Che il mondo del passato fosse popolato da giganteschi e mostruosi animali era risaputo, ma che esistesse addirittura una rana in grado di mangiare dinosauri appare davvero una stranezza. 

Si tratta di Beelzebufo, una rana vissuta sessantotto milioni di anni fa in quello che oggi è il Madagascar.
 Si trattava di un animale caratterizzato da un appetito davvero impressionante ed in grado di mangiare prede molto grandi come i dinosauri. 

A scoprire la gigantesca rana è un team di studiosi dell’Università di Adelaide che hanno pubblicato lo studio su Scientific Reports. La differenza maggiore tra questa rana e quelle di oggi è l’incredibile potenza della mascella che riusciva a garantire una grande capacità di afferrare le prede come rettili o mammiferi. Anche i piccoli dinosauri erano potenziali prede della rana Beelzebufo.
 Per risalire alla potenza del morso gli esperti hanno ricostruito una serie di dati giungendo alla conclusione che il morso della rana fosse paragonabile a quello di grandi predatori come i lupi e le femmine di tigre.




I fossili della rana Beelzebufo sono stati scoperti nel 1993 sull’isola del Madagascar e dimostrano come questo particolare animale fosse in grado di raggiungere anche i quaranta centimetri di lunghezza per un peso di cinque chili. 

 Fonte: scienzenotizie.it

India: le regate delle barche di Kerala


400 anni fa i conflitti tra i re di Kerala si combattevano in acqua. Lottavano fino alla morte, a bordo di una barca che percorreva i canali della città.
 L’arma più potente era l’imbarcazione più resistente. Devanarayana è il nome dell’architetto che disegnò il primo “chundan vallam” o barca serpente.
 La sua prua ricorda un cobra che alza la testa per intimidire la sua preda. È la tradizionale barca da guerra di Kerala. 


 Oggi la lotta non è sanguinaria, ma ci si giocano il prestigio e la fama dei villaggi.
 Le regate delle barche serpente sono competizioni annuali che vengono disputate a Alappuzha, conosciuta anche come Alleppey e la Venezia d’Oriente, e nei suoi dintorni.
 La gara più importante è quella del trofeo Nehru, chiamata così in onore all’ex primo ministro indiano Sri Pandit Jawaharlal Nehru.


Il sole d’agosto riscalda le acque del lago Punnamada.
 La folla si è radunata sulla sua sponda, ma la vista migliore è riservata a coloro che hanno pagato il biglietto d’ingresso più alto. Il silenzio si rompe all’improvviso.
 I rematori intonano il “Vanchipattu” (il cantico dei marinai) per marcare il ritmo.
 È l’unico giorno dell’anno in cui l’acqua del Punnamada abbandona la sua solita quiete.

 In ogni barca c’è una squadra e in ogni squadra ci sono centinaia di uomini a torso nudo, con indosso solo un pantalone corto. Immergono i propri remi in acqua, perfettamente coordinati, ed è allora che i serpenti, dai 30 ai 36 metri di lunghezza, strisciano lungo il lago. 
I rematori più forti sono posizionati nella parte anteriore. 
I timonieri si distinguono dagli altri, perché restano in piedi. 
Alcuni reggono degli ombrelli, per evitare il sole. Tutti, però, sono scalzi in segno di rispetto. 

Il trofeo da vincere è una riproduzione d’argento di una barca serpente. Ma il vero premio è l’orgoglio di appartenere al villaggio che arriva primo alla meta. 

Yamir lavora come falegname nel villaggio di Aranmula. 
Durante tutto l’anno si occupa della manutenzione delle barche. “Affinché il legno resista all’acqua, lo lucido con un insieme di olio di pesce, olio di cocco e guscio d’uovo”. 
La decorazione invece non è merito suo. Gli abitanti di ogni villaggio adornano la loro “chundan vallam” con vocazione divina, utilizzando cordoni dorati, tele e bandiere colorate.


La regata del trofeo Nehru è quella che richiama più persone, ma la più antica è quella di Champakkulam Moolam.
 Si disputa a circa 25 chilometri da Alappuzha e segna l’inizio della stagione delle gare a Kerala.
 La regata Payippad Jalotsavam, a 35 chilometri, è quella che dura di più. 
Durante tre giorni i rematori agitano le acque cristalline del lago Payippad, ma la vera gara è all’ultimo. 

I due giorni precedenti, le barche serpente sfilano lungo il lago, creando una colorata processione accompagnata da cantici. In questi giorni non c’è né fretta né rivalità. Solo l’acqua di Kerala che vibra al ritmo dei remi.

 Fonte: passenger6a