lunedì 26 giugno 2017

Una delle chiese più inaccessibili del mondo


Katskhi Pillar è una roccia calcarea naturale che si trova a Imereti, in Georgia.
 Sulla cima di questo monolite alto 40 metri si erge un monastero costruito alla fine degli Anni ’90. 
Qui vive solitario un solo monaco, Maxime Qavtaradze. 

La cima del Katskhi Pillar veniva impiegata anche dagli asceti cristiani fin dal VI secolo d.C..


Impossibile non notarlo, dato che spicca nel bel mezzo della valle Katskhura. 

Gli abitanti della regione sostengono che abbia anche un significato: prima dell’avvento della cristianità ovvero più di 2mila anni fa si credeva venisse usato per i riti pagani, si pensava che il monolite rappresentasse il dio della fertilità. 
 Dopo il cristianesimo, però, il Katskhi Pillar acquisì un nuovo significato. 
La colonna di calcare rappresentava un modo per staccarsi dal mondo terreno. 

La pratica ascetica di vivere in cima a un picco ha origini nella figura di Simeone Stilita, un santo vissuto tra i IV e il V secolo che decise di ritirarsi a vita privata e di dedicarsi alla preghiera.


Già nel VI secolo vene eretta una chiesetta dedicata al monaco bizantino Massimo il Confessore.
 Oggi si possono intravedere solo i resti di questa prima chiesa, scoperti solo nel XX secolo quando vennero fatte le prime esplorazioni.
 Fu scoperto che, oltre all’edificio religioso, vi erano anche delle cellette destinate agli eremiti e una cantina.
 Fu rinvenuto anche un piatto datato XIII secolo con inciso il nome di ‘Giorgi’, un personaggio responsabile della costruzione delle celle. 
L’iscrizione fa riferimento anche al ‘Pilastro della vita’, un altro nome usato dai locali per indicare Katskhi Pillar. 

 Quando il monaco ortodosso Maxime Qavtaradze si trasferì a Katskhi Pillar non aveva neppure un giaciglio su cui dormire ed era in balìa degli elementi. 
Fu allora che alcuni volontari restaurarono la cappella e costruirono un piccolo cottage dove l’uomo potesse vivere.


Sono i volontari a portagli cibo e provvigioni utilizzando una scala d’acciaio. 
E di tanto in tanto anche il monaco scende dalla cima per visitare un piccolo monastero che si trova alla base della roccia.

 Fonte: http://siviaggia.it