lunedì 10 aprile 2017

Francia, riaffiora la città romana di Ucetia


Era rimasta fino ad ora largamente sconosciuta e molti dubitavano finanche dell’esistenza stessa della città romana di Ucetia. Ma grazie ai lavori per la costruzione di un collegio sono venuti alla luce nel sud della Francia gli spettacolari mosaici romani risalenti al I sec. a.C., ovvero all’epoca della conquista della Gallia di Giulio Cesare. 

 L’insediamento di Ucetia sarebbe stato abitato fino al VII sec. d.C. e gli scavi, iniziati ad ottobre 2016 da parte degli archeologici dell’Irap, Institut national de recherches archéologiques préventives, hanno fatto riaffiorare un mosaico di 250 metri quadrati. 
 Secondo gli archeologi francesi avrebbe potuto ornare la sala di ricevimento di un edificio pubblico visti i motivi geometrici finemente realizzati e le immagini di animali, tra cui un cerbiatto, un’aquila, un gufo e un’anatra.








Secondo Philippe Cayn, archeologo responsabile delle operazioni di scavo, si tratta di uno dei mosaici romani più grandi ritrovati in Francia. 
A sorprendere sono anche il periodo di realizzazione, considerato che la gran parte dei mosaici romani risalgono ad un’epoca successiva, e l‘ottimo stato di conservazione.
 L’opera scoperta è fondamentale poi per affermare con certezza l’esistenza dell’antica città, fino ad ora menzionata solo su una stele a Nimes. 

 Fonte: www.ilprimatonazionale.it

Las Olas, l' hotel boliviano che sembra uscito da un libro di fiabe


Un hotel che sembra uscito da un libro di favole.
 Siamo in Bolivia dove lo scultore tedesco Martin Strätker diede vita a un rifugio dalle forme strane, con una bellissima vista sul lago.
 Il suo nome è Las Olas (Le Onde). Siamo a Cocapabana, sulle rive del lago Titicaca. 

Qui 21 anni fa Martin si innamorò di una donna boliviana e decise di trasferirsi per stare con lei.
 Allora, forte di una grande vena creativa si mise all'opera per creare una dimora unica, dalle forme inconsuete e dai colori forti. Nasce così Las Olas. 

Caratterizzato da giardini soleggiati, scaldacqua solari, stufe a legna artigianali e mobili fatti su misura, l'ostello è fatto di pietre, fango e legno recuperati dalla collina su cui sorge.
 É stato aperto al pubblico 8 anni fa e ha un totale di 21 camere e 8 rifugi privati.
 Questi ultimi hanno tutti forme differenti, dalla tartaruga alla lumaca. 
 Tutte le suite sono state realizzate con materiali naturali e alcune hanno forme ispirate alle costruzioni rotonde dell'antica cultura Chipaya. 
Ogni camera di Las Olas garantisce privacy e una vista meravigliosa.








Costruito su un pendio, l'ostello è stato realizzato dai costruttori locali Marcelino Arias e Mario Mendoza utilizzando i disegni di Martin, che veicolano la sua passione per l'architettura organica, senza linee rette.
 All'interno, le suite sono illuminate quasi del tutto dalla luce naturale e sono riscaldati da stufe a legna che utilizzano materiali sostenibili di provenienza locale.












“Dalla vostra zona soggiorno, dal vostro letto e quasi da qualsiasi punto della vostra camera avbrete una vista perfetta del lago attraverso le enormi finestre.
 Ogni suite è dotata di un piccolo angolo cottura, bagno privato, un'amaca all'interno e un camino” si legge sul sito ufficiale. “Facciamo grandi sforzi per lavorare in modo ecologico. 
Le case sono costruite con un isolamento termico completo di polistirolo all'interno del tetto, così come le pareti sotto la facciata. Utilizziamo grandi pannelli solari per riscaldare l'acqua.
 Ricicliamo tutta l'acqua delle nostre lavatrici”.


Soggiornare al Las Olas è un'esperienza indimenticabile, senza contare che questo luogo non è (ancora) invaso da orde di turisti. 

 Francesca Mancuso