venerdì 7 aprile 2017

Scoperto il più antico acquedotto romano


Il più antico acquedotto romano, risalente al terzo secolo a.C. è stato ritrovato durante i lavori di scavo della metro C a Roma. Siamo a piazza Celimontana a poche centinaia di metri dal Colosseo, proprio di fronte all'Ospedale militare del Celio, è qui che si scava per far passare la metro a 20 metri sottoterra.
 Ed è sempre qui (ma aggiungiamo come era prevedibile) che è stata fatta una scoperta, definita dai due archeologi della Soprintendenza, come ‘clamorosa’.
 Assieme all’acquedotto, un po’ più giù è stata rinvenuta una tomba con un un corredo funerario dell'Età del Ferro, tra la fine del X e gli inizi del IX secolo avanti Cristo.






Da tempo gli archeologi stavano scavando in un pozzo di areazione in costruzione per la linea della metropolitana.

 I dettagli sul ritrovamento sono stati illustrati da Simonetta Morretta, funzionario archeologo responsabile dell'area Celio per la Soprintendenza e Paola Palazzo durante un convegno alla Sapienza. Secondo le ricercatrici: 
 “L'acquedotto costruito 2300 anni fa venne abbandonato nella primissima età imperiale e fu successivamente utilizzato come fogna in età tardo antica. 
Da qui anche la possibilità di analizzare i resti di molti cibi dell'antichità tra cui fagiani”.

 Nello specifico, i blocchi dell’acquedotto sono in tufo, disposti in cinque filari sovrapposti; il piano di scorrimento interno è costituito da uno spesso strato di cocciopesto, rinvenuto in perfetto stato di conservazione, che presenta una leggerissima pendenza da Est a Ovest.
 Non ci sono tracce di calcare, quindi secondo le studiose, ciò farebbe supporre che il suo utilizzo nel tempo sia stato limitato o che l'abbandono della struttura sia di poco posteriore ad un intervento di manutenzione.
 L'acqua veniva distribuita attraverso una tubazione in piombo (fistula aquaria), collegata all'acquedotto da una canaletta e un pozzetto di decantazione.

 L'opera è stata smontata blocco per blocco per un tratto di dieci metri circa, catalogata, sarà messa in mostra prossimamente. 

 Dominella Trunfio