mercoledì 22 marzo 2017

Eccezionali pitture murali in una tomba dell’Impero Kitai


Nel nord della Cina, nella città di Datong, gli archeologi hanno scoperto un’antica tomba circolare decorata con alcune pitture murali dai colori vivaci. 
 La squadra, dell’Istituto di Archeologia Comunale di Datong, ha trovato al centro della tomba un’urna con all’interno dei resti umani cremati.
 Non c’era alcun testo nella tomba ma, secondo gli archeologi, probabilmente appartenevano a un marito e moglie.


L’ingresso della tomba era sigillato con mattoni; gli archeologi sono entrati attraverso un buco nel tetto ad arco ormai in rovina


Le pitture sulle pareti mostrano servi, gru e numerosi indumenti appesi su vari stendi abiti. 
I loro colori sono ancora eccezionalmente vivaci, nonostante sia passato un millennio.


I dipinti abbondano di abiti colorati. 
Sul muro ovest uno stendi abiti in particolare tiene “vestiti di color celeste, beige, grigio-bluastro, marrone-giallastro e rosa”, hanno scritto gli archeologi sulla rivista scientifica Chinese Cultural Relics.
 “L’indumento all’estrema destra ha una griglia verde-diamante, e dentro ogni diamante vi è un piccolo fiore decorativo rosso”. 
Un altro capo di abbigliamento sembra avere invece una cintura con una fibbia di giada a forma di anello.
 Vi è poi “un lungo tavolo rettangolare con quattro piatti rotondi, neri all’esterno e rossi all’interno, con sopra un copricapo, bracciali, forcine e pettini”.




Sulla parete a est è dipinto un altro stendi abiti: “Vi sono appesi vestiti beige, verde chiaro, grigio-bluastro, rosa e marrone. Su uno dei capi pende un ciondolo a forma di anello accompagnato da un filo di perle nere”.
 Sul muro a nord erano infine raffigurate delle splendidi gru.


La squadra pensa che la tomba risalga alla dinastia Liao (907 – 1.125 d.C.). 
Questa dinastia fu fondata da una tribù del popolo Kitai, e fiorì nel nord della Cina, in Mongolia e in parti della Russia. 
In quell’epoca nel nord della Cina le persone venivano talvolta sepolte in tombe decorate.

 Nel 2014, l’Istituto di Archeologia Comunale di Datong aveva scoperto un’altra tomba con pitture murali di stelle e numerosi animali come gru, cervi, tartarughe e anche un gatto che gioca con una palla di seta. 
Gli archeologi ritengono che le due tombe aiuteranno a far luce sulla vita durante la dinastia Liao. 

 La tomba era stata scoperta nel 2007. 
Un primo resoconto era stato pubblicato nel 2015 in cinese sulla rivista Wenwu, poi tradotto in inglese su Chinese Cultural Relics. 

 Fonte: ilfattostorico.com

Un angolo di paradiso sardo: la piscina di Cane Malu a Bosa


La piscina di Cane Malu a Bosa è un vero e proprio spettacolo, un luogo suggestivo creatosi naturalmente che si trova in Sardegna. Più volte abbiamo parlato delle spiagge della Sardegna, posti incontaminati con sabbia finissima e acqua cristallina, ed ecco che racchiusa a Bosa c’è una piscina naturale scavata dal mare e dal vento, nella trachite bianca.
 Sull’origine del nome Cane Malu ci sono diverse teorie, ma la più quotata è quella che fa somigliare il sentiero di roccia, alla coda di un cane che prende vita quando il mare è mosso. 
Una versione fantasiosa, ma permessa in un luogo che sembra magico e fiabesco. 

 La piscina naturale di Cane Malu è uno scenario amato non solo dai bosani, ogni anno infatti, sono centinaia i turisti che si godono lunghe nuotate e passeggiate a pelo d’acqua. E’ poi particolarmente gettonata da chi preferisce i tuffi.






Il fondale è però scivoloso e pieno di ricci di mare, ma la stessa piscina che è un tutt’uno con il mare, può rivelarsi un po’ insidiosa, quindi meglio evitare i tuffi quando è troppo mosso e la corrente è forte.


Cane Malu si trova nella spiaggia di Bosa Marina che si estende tra Bosa e Capo Marargiu, un litorale sabbioso dorato incorniciato in un mare blu con fondali che digradano verso il largo. 

Una spiaggia ideale dove ritagliarsi un po’ di privacy grazie a piscine e calette. 

 Dominella Trunfio