lunedì 6 febbraio 2017
Un nostro antichissimo antenato: il Saccorhytus coronarius
Da scavi in rocce sedimentarie effettuate nella provincia dello Shaanxi, in Cina, sono venuti alla luce 45 fossili più piccoli di un chicco di riso che apparterrebbero a una specie finora sconosciuta, imparentata alla lontana con i vertebrati e perciò con l'uomo.
Il nome dato a questo organismo è Saccorhytus coronarius, per via della forma a sacco e di una sorta di corona che attornia la bocca. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, riporta la possibilità che questo piccolo essere sia un antenato dei vertebrati, vissuto tra i granelli di sabbia di un antico fondale marino all'inizio del Cambriano, circa 540 milioni di anni fa.
La scoperta contribuisce a colmare un vuoto nella linea di una categoria di organismi chiamati Deuterostomes, a cui appartengono, tra l’altro, i cordati, gli echinodermi e gli hemichordata.
Durante il Cambriano, i Deuterostomi si diversificarono in un gran numero di gruppi.
Studiando le differenze genetiche delle popolazioni attuali, i biologi hanno ricostruito la loro storia e compreso quando il gruppo si divise in organismi diversi.
Finora non era stata identificata la madre, ossia l'origine della diversificazione, perché l'organismo originario era molto piccolo, perciò pochi sono riusciti a fossilizzare.
Si pensava addirittura che non se ne potessero mai trovare: è per questo che la scoperta di questi organismi di così ridotte dimensioni è di grande importanza.
I fossili rinvenuti fanno pensare a piccole maschere con un buco nel mezzo a fare da bocca.
Questa doveva essere circondata da rugosità che probabilmente permettevano all'organismo di catturare piccole prede.
Altri piccoli fori che somigliano a occhi e narici erano probabilmente sistemi per espellere rifiuti: anche perché sembra che l'organismo non possedesse un ano, caratteristica insolita per i deuterostomi.
Stando ad alcuni ricercatori queste aperture si trasformarono in branchie nei pesci e in orecchie per l'uomo.
Spiega Simon Conway Morris (università di Cambridge): «Se a un primo esame i fossili scoperti somigliano a piccoli granelli neri, sotto il microscopio lasciano attoniti. Si possono infatti osservare molte caratteristiche che hanno permesso una serie di importanti deduzioni.
È difficile ovviamente tracciare una precisa linea di discendenza tra noi uomini e il Saccorhytus coronarius, tuttavia non c'è dubbio che possiamo realmente considerarlo un nostro antichissimo antenato».
Fonte: focus.it
A Lugano le vecchie cabine telefoniche si trasformano in biblioteche gratuite
Protagoniste sono sempre loro: le cabine telefoniche in disuso che si trasformano in qualcosa di utile alla collettività.
A Lugano diventano piccole biblioteche gratuite, dove chiunque può prendere o lasciare un libro.
Un esperimento ormai collaudato che in Italia ha avuto tra i pionieri Roma o meglio il quartiere di Torresina con la Bibliocabina, ma che è già affermato in tutto il mondo, soprattutto Londra, patria delle cabine telefoniche rosse.
Un luogo che si trasforma, quindi, per favorire la diffusione della cultura e invogliare la cittadinanza a leggere i libri.
Il tutto attraverso il bookcrossing.
A Lugano già 15 cabine hanno un nuovo look e si trovano sparse per tutto il piccolo territorio svizzero.
Un’idea che fa bene in tutti i sensi.
Gli utenti possono lasciare dei libri, magari quelli abbandonati per anni in cantina o quelli già letti e riletti e prenderne degli altri, senza il bisogno di comprarli.
Un modo solidale per scambiarsi cultura e informazioni.
Le cabine in disuso erano poi destinate alla discarica, così gli abitanti di Lugano assieme a associazioni e gruppi culturali hanno deciso di dare loro una nuova vita riciclandole.
Non ci sono regole se non quelle del buonsenso.
Si prende un libro per volta, lo si legge e lo si riporta, cosicché tutti poi abbiano la possibilità di sfogliare quelle pagine.
Non ci sono controindicazioni ma solo vantaggi, in primis quello di non far morire l’amore per la cultura.
Dominella Trunfio