giovedì 31 marzo 2016

Il meraviglioso mondo degli Hunza


La valle dell’Hunza prende il nome dall’omonimo fiume, si trova nel Pakistan del nord, a 2.438 metri di altitudine e si estende per circa 7.900 chilometri quadrati. 
E’ un luogo fantastico, reso quasi magico dai colori delle stagioni che si riflettono sulla valle e su i suoi maestosi rilievi. Ma è conosciuta anche per un’altra caratteristica: i suoi abitanti vivono fino a 110-120 anni, raramente si ammalano e, nonostante il passar del tempo, mantengono un aspetto piuttosto giovane anche ad età avanzata. 
 Sono diversi rispetto alle popolazioni vicine per diversi aspetti: fisicamente gli Hunza somigliano agli europei, parlano una lingua propria – il burushaski – che non somiglia a nessun altro idioma al mondo, e professano il credo ismaelita. 
 Ovviamente ciò che affascina di questo piccolo popolo che vive tra i massicci montagnosi del nord del Pakistan, sono i racconti sulla loro straordinaria capacità di mantenersi giovani e in salute.
 Fanno il bagno in acque gelide anche fino a 15 gradi sotto zero, fanno attività sportive fino a cent’anni, le donne a 40 anni sembrano adolescenti e a 65 sono ancora in grado di dare alla luce figli; in estate mangiano frutta e verdure crude, in inverno albicocche secche, germogli di grano e formaggio di pecora
.







Fu il medico scozzese Robert McCarrison a scoprire, nei lontani anni ’30, la “valle felice”, e registrò che mangiavano pochissime proteine: 1933 calorie diarie, che comprendevano 50 grammi di proteine, 36 grammi di grassi e 365 grammi di carboidrati.

 A distanza di svariati decenni le abitudini alimentari degli Hunza non sembrano cambiate: la carne è quasi assente dalla dieta e si nutrono soprattutto dei cereali da loro più coltivati come frumento, orzo e grano saraceno, di patate e frutta come albicocche e mele, nocciole, eppoi di burro, yogurt e derivati del latte di pecora. 
Per quanto riguarda l’acqua, la loro unica fonte discende dal ghiacciaio Altar. Ma non disdegnano, ogni tanto, un po’ di alcol, bevendo elisir ottenuti dalle more di gelso o dalla distillazione del succo fermentato di albicocche.
 La conclusione è dunque che sia proprio la dieta il fattore principale della longevità di questo popolo. 
Un esempio è dato dalle popolazioni vicine, che vivono alle stesse condizioni climatiche ma non rispettando lo stesso regime alimentare e che hanno una speranza di vita due volte inferiore. 

Non sappiamo dove finisca la realtà e inizi la favola del popolo che non invecchia, nei primati di longevità umana non c’è traccia degli Hunza, ma anche se fosse è una bella favola.

 http://popoffquotidiano.it/

Il fiabesco Parco di Pinocchio


Il Parco di Pinocchio è un parco tematico sulla celebre fiaba "Le avventure di Pinocchio", ideata da Carlo Lorenzini. 
Aperto nel 1956, il parco si trova a Collodi, una frazione del Comune di Pescia in Toscana.


Il Parco di Pinocchio ripercorre attraverso mosaici, sculture in bronzo ed edifici realizzati da artisti come Emilio Greco, Venturino Venturi e Pietro Consagra, tutti gli episodi salienti del libro italiano più amato e conosciuto al mondo.
 Tutte le creazioni artistiche del Parco di Pinocchio sono perfettamente inserite nel paesaggio e attraverso un sentiero è possibile incontrare il Gatto e la Volpe, la Fata turchina, il Pescecane o ancora immergersi nel Paese dei Balocchi.










Gli scenari del libro di Collodi prendono forma creando un parco divertimenti adatto ai bambini ma non solo, ci sono il grande gioco dell’oca a grandezza naturale, il sentiero dei bisbigli con suggestive sensazioni sonore e le giostre d’epoca.


In più, nel Parco di Pinocchio si trova il Museo che ospita costumi, scenografie e mostre d’arte dedicate al celebre burattino.
 I più piccoli rimangono affascinati dal carrozzone di Mangiafuoco, la carrozza della Fata turchina e il teatrino meccanico animato.
 Per i più avventurosi c’è poi un percorso avventura dedicato a bambini fino a 12 anni che ruota intorno alle rive del fiume Pescia: qui si ci si può arrampicare tra ponti tibetani, casette sull’albero e tronchi.

 Il Parco di Pinocchio è gestito dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, che è anche la proprietaria mentre l'idea originale e la creazione iniziale vengono dal Comitato per un Monumento a Pinocchio, formato negli anni '50 da un gruppo di cittadini locali con il sostegno del Comune di Pescia.

 Oltre alle attività più ludiche all’interno nel Parco di Pinocchio è possibile partecipare a laboratori didattici e spettacoli con cantastorie e burattini; alla Biblioteca virtuale di Pinocchio si possono, invece, scoprire le tante traduzioni delle sue avventure.
 La lettura, l’arte e il gioco si fondono alla perfezione con la fantasia, per questo il parco è tra i più visitati e dalla sua apertura ha raggiunto i 7milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.
 Il Parco di Pinocchio ha avuto anche il merito di aver fatto conoscere le avventure del burattino proprio a tutti, al di là della letteratura. Infatti, oggi centinaia di scultori, pittori e designer lavorano per arricchire di opere d’arte il parco.

 Fonte: greenme.it