mercoledì 10 febbraio 2016
I polipi fluorescenti nel Mar Rosso
Un gruppo internazionale di biologi, guidato dai ricercatori dell’Università statale di Mosca (Russia), ha identificato quella che probabilmente è una nuova specie di polipi fluorescenti.
La scoperta è stata effettuata durante una serie di osservazioni nelle acque intorno alle isole Farasan (Arabia Saudita), nel Mar Rosso.
Questi minuscoli animali luminosi stabiliscono le loro colonie sui gusci delle Nassarius margaritifer, lumache di mare le cui conchiglie non superano i 3,5 centimetri di lunghezza e che si nascondono nelle sabbie dei fondali di giorno, riemergendo di notte per dare la caccia ad altri invertebrati.
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica PLOS One e sta incuriosendo i biologi marini, che dovranno ora confermare se si tratta di una nuova specie.
I polipi sono animali acquatici con forme e taglie molto diverse tra loro, a seconda della specie, e che comprendono le anemoni e i coralli che costituiscono le barriere coralline.
Appartengono ai celenterati e spesso sono confusi con i polpi, che sono invece molluschi, quelli che mangiamo con le patate, per intenderci.
I polipi trovati nel Mar Rosso sono molto simili ad altri polipi fluorescenti già identificati in passato come quelli appartenenti al genere Hydra, cui si fa rifermento parlando in generale di “idra” per qualsiasi specie appartenente a questo insieme.
Gli esemplari di Hydra vivono però in acqua dolce, a differenza dei polipi osservati nel Mar Rosso: l’ipotesi è quindi che tra i due tipi ci sia solo una lontana parentela e che i nuovi arrivati siano degli “idroidi”, polipi che formano le meduse, che a loro volta si riproducono per via sessuata dando origine a nuovi polipi.
A differenza delle idre, gli idroidi sono per lo più animali marini, anche se ne esiste qualche specie di acqua dolce.
Vyacheslav Ivanenko, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio, ha spiegato che è poco usuale che polipi di questo tipo siano fluorescenti.
La luce che emettono è visibile nell’ultravioletto, una lunghezza d’onda inferiore alla luce visibile dall’occhio umano, quindi per vederla sono necessari alcuni filtri che la rendono percepibile anche ai nostri occhi.
La luminosità è concentrata nel peristòma, l’area intorno alla bocca di questi animali.
Al momento non è chiaro quali vantaggi dia la fluorescenza a questi animali.
Un’ipotesi è che alcune prede siano attirate dalla luminosità e che finiscano quindi più di frequente in prossimità della bocca dei polipi.
Non è nemmeno chiaro perché gli idroidi scelgano una particolare specie di molluschi, come le lumache di mare, e quali siano i benefici della simbiosi per le due specie.
I ricercatori svolgeranno nuove ricerche per capire se sia stata effettivamente scoperta una nuova specie.
Fonte: ilpost.it
Labirinto della Masone: il più grande del mondo
Oltre sette ettari di terreno intrecciati da bivi e vicoli ciechi, percorsi di oltre tre chilometri e circa 200mila piante di bambù di venti specie diverse.
Il tutto nel Labirinto della Masone, il più grande del mondo che si trova proprio in Italia, precisamente a Fontanellato, Parma.
Ideato e progettato da Franco Maria Ricci insieme agli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, il labirinto con pianta a stella è stato costruito in dieci lunghi anni e al suo interno ospita una cappella cattolica e circa 5mila metri quadrati di spazi destinati alla cultura: un museo, una grande biblioteca e aree per eventi e mostre temporanee.
Da sempre i labirinti mi affascinano. Sognai per la prima volta di costruirne uno circa venti anni fa, nel periodo in cui, a più riprese, ebbi ospite, nella mia casa di campagna vicino a Parma, un amico, oltreché collaboratore importantissimo della casa editrice che avevo fondato: lo scrittore argentino Jorge Luis Borges. Si tratta del più grande labirinto al mondo, almeno per ora, e anche una delle più vaste piantagioni di bambù, almeno in Europa, scrive Franco Maria Ricci sul sito.
Ogni corridoio è largo tre metri e tutti gli edifici sono costruiti attorno alla corte d’ingresso e quella centrale.
Nel museo è custodita la collezione d’arte di Franco Maria Ricci con cinquecento pezzi che vanno dal sedicesimo al ventesimo secolo e una biblioteca con le opere complete degli editori e tipografi, Giambattista Bodoni e Alberto Tallone, e della casa editrice fondata da Ricci.
Dal 1 gennaio 2015 il parco culturale è entrato a far parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
Al centro del Labirinto della Masone si trova una piazza di duemila metri quadrati contornata da porticati e ampi saloni dove si svolgono concerti, feste e manifestazioni culturali.
Dominella Trunfio