venerdì 13 novembre 2015

Torna in Italia la bellissima statua del Pugile


Il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo di Roma accoglie a braccia aperte, il ritorno della statua del Pugile.

 La scultura in bronzo, che raffigura un pugile a riposo con diverse ferite sul volto, è una delle opere greche più importanti e preziose al mondo.
 La statua, che dovrebbe risalire al periodo tra il IV e il I sec. a.C., è stata ospitata per qualche mese al Getty Museum di Los Angeles, in occasione della mostra ‘Power and Pathos: Bronze Sculpture of the Hellenistic World‘, che ha visto la presenza di oltre 170mila persone. 

Non è la prima volta che la statua è ospite di musei stranieri o italiani. Infatti nel 2008 fu ospite a Berlino, nel 2013 a New York e Francoforte, nel 2015 a Firenze.

 Arrivata a Roma, è stata accolta dal soprintendente al Colosseo, Museo Nazionale Romano e Area archeologica di Roma Francesco Prosperetti, dal direttore del Museo Rita Paris e dall’ex pugile Nino Benvenuti. 
Il Pugile non ha mai acquisito una rilevanza e importanza pari a quella ottenuta dai Bronzi di Riace, ma è anche vero che rimane una fonte di attrazione unica.
 Questo è dovuto, soprattutto, all’aura di mistero che circonda lo scultura. Infatti Prosperetti sottolinea che l’importanza “deriva non solo dalla sua bellezza, ma da quest’aura di mistero che lo circonda. Il mistero che avvolge i Bronzi di Riace è stato sempre un motivo di grandissimo interesse per il pubblico.
 Questo non è successo per il Pugilatore, ma le circostanze del ritrovamento e la mancanza di notizie ne fanno veramente un mistero”
.



“Giocare in termini di comunicazione sulla grande attrattiva proposta da pezzi di questa importanza – ha proseguito il soprintendente Prosperetti – è fondamentale in una prospettiva in cui i beni culturali devono diventare la molla di un rinnovamento di questa città”. 
Allo stesso tempo si riflette anche sulla scarsa attenzione che è data al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, che contiene pezzi unici e irripetibili. Infatti lo stesso Prosperetti ha voluto precisare che “merita un ripensamento perché lo straordinario valore dei pezzi che sono stati portati qui dentro merita un ambiente più al passo con i tempi.
 Stiamo studiando un progetto, ne parleremo quando sarà pronto”. 

 Fonte: meteoweb.eu

Nel Porto di Zara il primo organo marino al mondo


Lungo la banchina del porto di Zara, in Croazia, sorge un’attrazione unica al mondo, costruita sulla base di un progetto dell’architetto croato Nikola Basic, in collaborazione con diversi professionisti, tra cui il consulente per l’idraulica marina, il professor Vladimir Androsec dell’Università di Ingegneria e architettura di Zagabria. 
Parliamo del primo organo marino al mondo. 35 canne in polietilene, di diversa forma, lunghezza e inclinazione, sono state inserite nei gradini, sembrando quasi delle comunissime fessure o prese d’aria.




A rendere speciale quest’organo è l’imprevedibilità della forza, del moto, della direzione dell’acqua marina, per non parlare, poi, dell’effetto prodotto dall’aria che entra nelle canne.
 I gradini si estendono per circa 70 metri e sono divisi in 7 sezioni di 10 metri ciascuna.

 In questo luogo in cui l’abilità umana convive con la straordinaria forza di madre natura, è facile lasciarsi trasportare dai toni mistici di un’orchestra sempre diversa, in grado di infondere tranquillità e spirito di contemplazione. La banchina del porto di Zara, grazie al suo organo marino, è divenuta un luogo di aggregazione per i cittadini che la frequentano abitualmente, nonché una meta obbligata per i turisti che visitano la città e i suoi dintorni.

 

Fonte: meteoweb.eu