martedì 6 ottobre 2015

Una tribù dell'Amazzonia ancora (per ora) libera dalla nostra "civiltà"

Fortunatamente (per ora) questi popoli non sono ancora stati raggiunti dalla nostra "civiltà"
Speriamo, per la loro sopravvivenza questo non avvenga mai.



La foto ritrae alcuni membri di un'altra tribù non contattata della Valle dello Javari individuata qualche mese fa. La politica del FUNAI è quella di non entrare in contatto con queste tribù, ma di tenere sotto controllo ogni segnale che indichi un tentativo di sfruttamento del territorio degli indigeni, come l'attività mineraria ad esempio.
È difficile che le tribù non abbiano mai avuto alcun genere di contatto con la civiltà dice Conrado Octavio della Ong Working Center, che ha partecipato al rilevamento aereo: "In genere sanno che altrove esistono delle società più grandi”.



In tre radure della riserva indigena brasiliana Valle dello Javari sono state individuate quattro abitazioni come quella nella foto, circondata da alberi di banane e di arachidi.
La più grande delle costruzioni misura 30 metri di lunghezza e 6 di altezza, il che fa immaginare la dimensione della tribù.
"Il numero varia a secondo dell'organizzazione”, dice Amorim. "Ma secondo una stima prudente possiamo ipotizzare che il gruppo sia costituito da circa 400 individui”.
Nella riserva di 8,5 milioni di ettari vivono circa 2.000 nativi, stima il FUNAI, ed è l'area dove si trova la maggior concentrazione di tribù incontattate al mondo.

Fotografie per gentile concessione Peetsa/Arquivo CGIIRC-Funai Tratto da National Geographic

I corni di rinoceronte

Come dovrebbe essere






Come invece è



La crisi in cui versano tutte e cinque le specie di rinoceronte (tre sono a grave rischio di estinzione) a causa del bracconaggio non conosce tregua.



La caccia al rinoceronte non è una novità: All'inizio del XX secolo i rinoceronti in natura erano 500.000.
Attorno al 1970, erano diventati 70.000.
Oggi sono solo 29.000. "Se i tassi di abbattimento continueranno a salire con lo stesso trend dell’ultimo periodo, ossia un rinoceronte ucciso ogni sette ore, in meno di 28 anni i rinoceronti saranno estinti nel loro habitat naturale e si potranno osservare e conoscere esclusivamente nelle strutture zoologiche", afferma Daniel Sanchez, Direttore zoologico del Bioparco ZOOM Torino.



Il rinoceronte di Giava in Vietnam è definitivamente scomparso. E’ doloroso dovere constatare che, nonostante tutti i significativi investimenti per la conservazione del rinoceronte non si è riusciti a salvare questo animale unico.
Per il Vietnam questa è un’ulteriore perdita gravissima, il paese negli ultimi decenni ha perso buona parte del suo patrimonio naturale. ha annunciato poche ore fa il direttore del Wwf Vietnam Tran Thi Minh Hien.
Restano meno di 50 esemplari del rinoceronte di Giava, animale raro quanto unico al mondo che oramai abita solamente in Indonesia.
La sua estinzione, come informano il Wwf Vietnam e la International Rhino Foundation, è dovuta principalmente al suo pregiato corno che nel continente asiatico è utilizzato nella medicina tradizionale. Questo il primo fattore a mettere a richio la vita di questo animale che, come molti altri animali in via d’estinzione, viene irragionevolmente cacciato dall’uomo. Composizione del corno
Il corno del rinoceronte è costituito da tessuto fibroso ricco di calcio e potassio. La perdita o la mancanza di questi elementi minerali può causare spossatezza negli esseri umani, così la polvere di corno di rinoceronte può avere un effetto tonificante su alcune persone.
Questo potrebbe parzialmente spiegare la sua reputazione. Naturalmente, ci sono molte altre fonti di calcio che sono altrettanto efficaci- e molto meno rare.
Medicina Cinese
E’ un mito che la medicina cinese consideri il corno di rinoceronte come afrodisiaco. La medicina cinese fa uso di polvere di corno di rinoceronte nei suoi trattamenti, ma, al giorno d’oggi, solo per abbassare la febbre.
Altri usi antichi
Nell’antichità si pensava che le tazze intagliate nel corno di rinoceronte fossero in grado di rilevare il veleno. Questa convinzione era presente in molte culture. Secondo la rivista “Smithsonian Zoogoer”, alcuni scienziati ritengono che il corno potrebbe reagire agli alcaloidi di alcuni forti veleni, cambiando colore.
Altri usi moderni
Il corno di rinoceronte viene utilizzato ancora oggi in Yemen, come lo è stato per secoli, per fabbricare l’elsa dei pugnali cerimoniali. Anche se il commercio di corno di rinoceronte è ora vietato in Yemen, i contrabbandieri ancora riescono a farvi affari.
Il governo yemenita ha incoraggiato l’uso del corno di bufalo come sostituto legale.
Il bracconaggio ed estinzione
Insieme con la perdita dell’habitat, il bracconaggio è una delle principali minacce per i rinoceronti, in grave rischio di estinzione in Africa e in Asia.
Oggi sopravvivono meno di 11.000 esemplari.