martedì 24 febbraio 2015

Patrick Blanc: il re dei giardini verticali che ha trasformato la sua casa in una giungla urbana


Patrick Blanc è un botanico famoso per aver inventato i giardini verticali, per aver costruito il giardino verticale più grande del mondo a Sydney e per gli altri suoi capolavori che trovano spazio a Parigi e nel mondo.
 Persino nella sua casa parigina Patrick Blanc non ha rinunciato alle pareti verdi e ha voluto creare una vera e propria giungla urbana. Nell'abitazione di Patrick Blanc, che si trova alla periferia di Parigi, regna il verde.


Dal 1998 si occupa di realizzare pareti verdi in tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti, e le sperimentazioni non potevano partire che dalla sua casa.
 Qui Blanc ha lavorato in collaborazione con l'architetto Gilles Ebersolt.
 Nella sua casa non rispetta l'ordine tipico delle sue pareti verticali artistiche, tendendo invece a lasciare un po' al caso la crescita delle piante.
 L'interno della sua casa è un mondo completamente verde e nuovo, con un vero e proprio scenario spettacolare composto da piante rampicanti, giardini verticali, pareti verdi e piante acquatiche. 

Secondo Blanc, nella nostra epoca l'umanità è ormai disinteressata alla natura, ma può provare a riavvicinarsi ad essa e a diventare più sensibile ai problemi ambientali magari proprio ammirando per caso un giardino verticale nel bel mezzo di una metropoli.
 Il suo interesse per piante e giardini è nato quando aveva solo 8 anni. 
Ha studiato botanica all'Università di Parigi e poi ha viaggiato in Malesia e Tailandia negli anni Settanta per osservare la crescita delle piante sulle rocce e nel sottobosco delle foreste.










Per 25 anni ha lavorato come ricercatore al National Center for Scientific Research di Parigi.
 Il suo amore per le piante e la natura non poteva che riflettersi nello stile scelto per la sua casa 

 Marta Albè

“Beep Beep”, il corridore della strada che sfugge nel cartoon e nella realtà


Chi non ha mai guardato il celebre cartone animato della Warner Bros “Beep Beep e Willy il Coyote“?
 Dovete pensare che questa eterna lotta per la sopravvivenza va in scena realmente ogni giorno nei deserti dell’ America centro orientale, ed il nostro caro “Beep Beep” esiste davvero!
 Spesso è stato considerato erroneamente uno struzzo ma in natura questo uccello prende il nome di “Corridore della strada” (geococcyx californianus). 
E’ un volatile appartenente alla famiglia dei cuculidi che, come il nostro cuculo, produce il caratteristico verso del ‘cucu’ che ripete per sei volte per comunicare con gli altri membri della sua specie; gli americani lo chiamano “Road runner” per la sua caratteristica di correre molto rapidamente e disdegnare il volo attivo.




Questo uccello è molto comune in California dove è visto come un utile inquilino dell’uomo.
 Innanzitutto per le sue caratteristiche alimentari che lo portano a cibarsi di animali molto sgraditi come il velenosissimo serpente a sonagli (crotalo), scorpioni e grossi ragni. Tutte prede che il “Corridore della strada” cattura sfrecciando velocissimo tra gli arbusti del deserto.
 La sua morfologia lo aiuta molto nelle sue corse a perdifiato sulla secca terra desertica. 
La sua lunga coda funziona come un bilanciere e il nostro “Beep Beep” la utilizza anche come sistema frenante. O come timone per compiere precise virate ad impressionante velocità.

 Il deserto è un ambiente famoso per le forti escursioni termiche tra giorno e notte.
 Quando la temperatura durante la notte scende sotto i livelli di guardia, il corridore della strada riesce ad entrare in uno stato di completa ipotermia rallentando al minimo i battiti cardiaci e il metabolismo, in modo da dissipare meno calore corporeo possibile. Alle prime luci del mattino il corridore si sistema rivolto al sole e riacquista il calore utile poi per le sue funamboliche corse.


Il corridore della strada si accoppia generalmente in primavera e, una volta formatasi la coppia, i due partner non si lasceranno mai per tutta la loro vita (monogamia).
 Il nido viene fatto a terra ed è proprio nel momento della cova che il “Road runner” è più vulnerabile ai suoi predatori: tra di essi il coyote . 
Questi ultimo, proprio come faceva Willy nel celebre cartone animato, si prodiga molto nella cattura del corridore della strada ma, anche qui come nel cartoon, spesso con scarsi risultati.


 Filippo Asnaghi