martedì 30 settembre 2014

Autunno…arrivano le bacche giallo – arancio dell’Alchechengio!


Kikingeri, vingenze, alchechengi, fiasche dei corai, ciliegine…tutti nomignoli popolari per indicare le bacche dell’Alchechengio! 
Vediamo di cosa si tratta.
 L’Alchechengio è una pianta annuale originaria dell’Europa e dell’Asia che appartiene alla famiglia delle solonacee, la stessa del pomodoro e della patata.
 Produce bacche commestibili di colore giallo arancio, poco succose e un po’ acidule il cui sapore ricorda quello del lampone o del pomodoro.
 Le bacche, che sembrano dei minuscoli pomodorini, crescono avvolte in un involucro che va dal verde al giallo dorato e danno un notevole effetto decorativo proprio perché ricordano delle piccole lanterne cinesi, per questo vengono impiegate di frequente nella composizione di giardini rocciosi. Il periodo di raccolta dei frutti è proprio l’autunno.


Ma vediamo le proprietà medicinali di queste curiose bacche autunnali che proprio sin dall’antichità venivano sfruttate a scopo terapeutico
. Innanzi tutto, come tutti i frutti di colore arancione, sono scrigni ricchi di vitamina C e dunque sono ottimi per combattere le sindromi influenzali, specie quelle che colpiscono l’intestino.
 Sono ricchi di ferro, niacina, provitamina A e di tannini, e ciò li rende ottimi astringenti, depurativi e diuretici, validi dunque in tutte le affezioni dell’apparato urinario, in caso di gotta, acido urico e artrite.
 Sono emollienti, debolmente lassativi e sedativi della tosse, febbrifughi e antiflogistici.
 E’ possibile sfruttare tutte queste proprietà benefiche utilizzando le bacche nella preparazione di decotti, infusi oppure di un vino medicinale.
 Purtroppo oggi l’uso che se ne fa è soprattutto di tipo alimentare: ecco che potete apprezzarle spremute, crude nelle insalate o nelle macedonie, oppure, data la ricchezza di pectina, utilizzarle per preparare marmellate, sorbetti o crostate.
 Provate anche a gustarle candite o pucciate nel cioccolato fondente!


Al momento dell’acquisto, scegliete frutti sodi, privi di ammaccature e con il calice dalla consistenza friabile.
 Considerate che lasciati a temperatura ambiente continuano a maturare. 
A casa, potete conservarli in frigorifero coperti da un panno per un massimo di due o tre giorni oppure potete pensare di congelarli eliminando il calice. 
Che dirvi? Approfittatene… cogliete l’attimo e provateli per concludere in modo chic una cena con amici, magari proponendoli come goloso dessert! 

 Da: greenme.it

Spettacolare eruzione solare ripresa nei giorni scorsi


Il Sole continua a dare spettacolo con grandi eruzioni e macchie solari. 
Il 26 Settembre, il Solar Dynamics Observatory ha ripreso questa enorme palla di plasma carico mentre si muoveva lungo la superficie solare prima di ricadere verso il basso.
 La ripresa nel colore rosso che vedete è dovuta al filtro del SDO, sensibile ad una temperatura di 60.000°C.

 

Eruzioni così violente possono rilasciare nello spazio miliardi di particelle alla volta, spingendole a milioni di km/h di velocità!

 Un’eruzione solare si genera a causa dell’emissione di intensi campi magnetici sulla fotosfera, la superficie esterna del Sole, visibili come macchie solari.
 Questo determina improvvisi rilasci di energia e l’espulsione di particelle di plasma altamente ionizzato ad alta velocità nello spazio interplanetario.
 La tempesta solare è costituita da tre componenti: radiazione ultravioletta e raggi X, che raggiunge la Terra in 8 minuti; una seconda componente di particelle relativistiche, che arrivano in qualche ora; infine, una bolla di plasma di enormi dimensioni che può investire la Terra (o qualsiasi cosa si trovi nella posizione giusta).
 In questo caso però non c'è alcun rischio.

 Fonte: www.link2universe.net

Quando gli UFO invasero l'arte rinascimentale

Molti dipinti di epoca medievale e rinascimentale sembrano raffigurare strani oggetti che agli occhi di un moderno somigliano ai cosiddetti UFO. 
Si tratta di testimonianze di antichi avvistamenti, o solo rappresentazioni religiose di eventi divini?


Nei periodi della civiltà occidentale noti come Medioevo e Rinascimento, molti artisti hanno creato alcune delle opere più rappresentative dell’epoca, definendone canoni e stili.
 Nel corso di quel periodo, la raffinatezza delle opere è andata crescendo. Ancora oggi, le opere d’arte prodotte nel Rinascimento suscitano apprezzamento e meraviglia nei visitatori.
 Eppure, alcuni di questi dipinti così importanti per la storia della civiltà occidentale contengono delle strane raffigurazioni che secondo gli ufologi rappresenterebbero qualcosa di ultraterreno, qualcosa che pervade la cultura popolare contemporanea, qualcosa noto come “dischi volanti”.
 Molti dei dipinti in questione sono di natura religiosa, un soggetto molto comune per l’epoca.
 In queste opere è possibile notare quello che all’occhio dei moderni sembrano UFO, raggi laser e uomini a bordo di aerei.

 La Madonna con San Giovannino

Uno degli esempi più rappresentativi è l’opera dipinta da Domenico Ghirlandaio nel 15° secolo. Il dipinto si trova attualmente esposto nel Museo di Palazzo Vecchio a Firenze.
 L’opera è una rappresentazione della Vergine Maria con Gesù e Giovanni Battista bambini. Sullo sfondo c’è un uomo intento a scrutare qualcosa di strano nel cielo: un oggetto che emana raggi di luce, molto simile alla rappresentazione moderna dei dischi volanti.

 L’Annunciazione

Un altro dipinto noto agli ufologi è l’Annunciazione di Carlo Crivelli (1486), attualmente in mostra alla National Gallery di Londra .
 Si tratta di un esempio molto citato dai sostenitori della Teoria degli Antichi Astronauti. 
 Nel cielo si vede un oggetto circolare da quale parte un raggio di energia diretto verso la Vergine Maria.
 Sebbene sia incredibilmente simile alla raffigurazione un UFO moderno, gli scettici interpretano l’oggetto come una rappresentazione artistica di Dio circondato dai suoi angeli.

 Il Trionfo dell’Estate

Il Trionfo dell’estate’ è un arazzo prodotto nel 1538 d.C. nella città di Bruges, Belgio.
 L’opera rappresenta l’ascesa vittoriosa di un sovrano al potere. L’arazzo è esposto nel museo cittadino Bayerisches Nationalmuseum. 
 Tuttavia c’è qualcosa di molto insolito raffigurato nell’arazzo: se si guarda con attenzione nella parte alta dell’opera, soprattutto verso il lato sinistro, si noteranno una serie di curiosi oggetti a forma di cappello nero sospesi nell’aria.



Il Miracolo della Neve

La “Fondazione della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma”, più conosciuta come “Il Miracolo della Neve”, venne dipinta da Tommaso di Cristoforo Fini, detto Masolino da Panicale, su ordine del papa Martino V Colonna per la chiesa di Santa Maria Maggiore di Roma intorno al 1428.
 È la rappresentazione visuale di uno stranissimo evento in cui fu coinvolto Papa Liborio (352-366), il quale in sogno ricevette l’ordine dagli angeli di costruire a Roma una nuova chiesa nel luogo esatto dove una nevicata miracolosa si sarebbe manifestata. 
 Masolino da Panicale, nella sua pittura, rappresenta una scena dettagliata dell’evento, con la neve che cade da una “nuvola” grossa e allungata, grigiastra e a forma di sigaro, sotto la quale sono visibili delle nuvole più piccole. Un’attenta osservazione di queste ultime, peraltro, mostra che non sembrano nubi normali. 

 Il Battesimo di Cristo

Nel dipinto del pittore fiammingo Aert De Gelder, “Battesimo di Cristo” (1710), sono raffigurati Gesù e Giovanni Battista immersi in una luce proveniente da un disco lucente nel cielo.
 Se si tratta dello Spirito Santo, persona incorporea delle Trinità, perché De Gelder ha voluto renderlo così materiale?

 Crocifissione di Cristo

Un altro esempio molto significativo è l’affresco conservato nel Monastero di Visoki Decani in Kosovo.
 Questa opera è molto conosciuta tra gli appassionati di ufologia. Gli Oggetti ai lati della croce, sembrano essere dei velivoli occupati da due piloti, intenti ad osservare le ultime ore della vita di Gesù. 
 Una cosa sembra chiara: secondo la tradizione ortodossa, la morte di Gesù Cristo è raffigurato con dei testimoni cosmici d’eccezione. 

 Manifesto di Norimberga

Un' altra testimonianza diventata famosa è il cosiddetto Manifesto di Norimberga, una stampa che riporta di un evento celeste avvenuto nei cieli di Norimberga il 14 aprile 1561.
 Secondo le cronache del tempo, la popolazione vide comparire in cielo numerosi oggetti volanti, di varie forme, che ingaggiarono fra di loro una sorta di combattimento.
 Le cronache del tempo riportarono l’accaduto con dovizia di particolari, affinché della vicenda rimanesse chiara memoria.
 Inoltre, furono eseguite diverse incisioni su legno e stampe su carta.

 Fonte : ilnavigatorecurioso.it

Alaa, l'angelo dei gatti nell'inferno di Aleppo


Ad Aleppo, la città più grande della Siria, gli abitanti hanno lasciato le loro case per trovare un rifugio più sicuro dai bombardamenti.
 Tra ciò che ciò che resta alle loro spalle ci sono anche loro, i gatti, che ora ora vagano per la città senza che nessuno si prenda cura di loro.
 Eppure anche per loro, in mezzo alla distruzione, alla morte e alla violenza, esiste un angelo. Si chiama Alaa, fa l'autista di ambulanze e, quando non sta correndo per la città per salvare vittime della guerra civile siriana, trova ancora il tempo e l'energia per aiutare le vittime meno conosciute del conflitto, gli animali.
 Alaa spende circa 4 dollari dei suoi risparmi ogni giorno per la carne con cui sfama circa 150 randagi nel quartiere di Masaken Hanano, che ormai resta quasi del tutto distrutto e deserto.




In un luogo dove la vita ha ceduto il passo alla morte, anche i piccoli gesti hanno il loro valore.